Pd. Franceschini sfida il premier, ma in realtà è dalla sua parte

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Pd. Franceschini sfida il premier, ma in realtà è dalla sua parte

22 Marzo 2009

Dario Franceschini sembra che non riesca a mettersi d’accordo con se stesso. Prima dice di essere d’accordo con Silvio Berlusconi sul fatto che il rilancio dell’edilizia può aiutare ad uscire dalla crisi, abbraccia la decisione del premier di non imporre una disciplina di partito sul tema del biotestamento e poi dice che la Chiesa deve essere tutelata "anche quando dice cose scomode". Ma non è tutto perché poi afferma che la nascita del Pdl è un fatto "positivo per la nostra democrazia". Il segretario del Pd non sa proprio più cosa dire…

Piano casa. Parlando durante un convegno dei Liberal-Pd, il leader dell’opposizione si dice d’accordo sulla misura del governo, in particolare sul "premio in cubatura da riconoscere a chi demolisce e ricostruisce nelle periferie edifici vecchi sostituendoli con quelli nuovi improntati all’efficienza energetica. Bisogna però rispettare i criteri dell’estetica". Franceschini si è detto invece solo d’accordo in parte sull’aumento della cubatura del 20%, "purché questa non sia un beneficio generalizzato. Va impedito nei centri storici perché subirebbero una devastazione e comunque bisogna mantenere tutti i vincoli esistenti delle sovrintendenze".

Le critiche ci sono perché, secondo Franceschini, il governo dovrebbe approvare norme "prive di paletti, che rischiano di deturpare i nostri centri storici e il nostro patrimonio culturale". Il leader del Pd si augura che "i contenuti dei provvedimenti Palazzo Chigi non contengano le misure annunciate da Berlusconi perché questo sarebbe drammatico". E ancora: "Silvio Berlusconi non può occuparsi solo degli incentivi per chi possiede già una casa rischiando anche lo scempio dei centri storici. È necessario varare misure anche per chi vive in affitto".

Franceschini ha rilanciato un piano per sostenere il mercato degli affitti e "dare comunque un tetto a chi non può permettersi di acquistare un’abitazione". Il leader dei Democratici ha sintetizzato in quattro punti la sua proposta: costruire cinquemila nuovi alloggi di edilizia popolare, nel più breve tempo possibile; portare l’aliquota Irpef al 20% fisso per chi affitta un appartamento; consentire la detrazione almeno parziale per chi paga l’affitto; studiare incentivi o altre misure per evitare che molti appartamenti restino inutilizzati. Tra le altre misure anticrisi Dario Franceschini ha chiesto che il governo consenta alle aziende che dovranno pagare gli acconti sulle tasse a giugno di anticipare non il 40% ma il 20% per poi recuperare la differenza nei versamenti successivi. Per il leader del Pd il governo Berlusconi "si ostina a usare diversivi mediatici per distogliere l’attenzione degli italiani dalla crisi. Purtroppo la realtà è diversa da quella che Berlusconi immagina. Dalle associazioni del volontariato veniamo informati che molti vanno alle mense della Caritas di nascosto. Nei supermercati avvengono furti di pasta e di alimenti a basso prezzo. Questa è la testimonianza che ci sono larghe fasce di italiani caduti nell’indigenza".

Chiesa. Franceschini ha poi parlato del rapporto con la Chiesa di cui sostiene che "la sua voce va ascoltata e rispettata anche quando dice cose scomode". Il leader dei democratici ha colto l’occasione delle dichiarazioni fatte ieri da Silvio Berlusconi: "Il premier ha detto che vuole tutelare la libertà della Chiesa, come se ci fosse qualcuno che vuole una cosa diversa". "Non si può dire – ha proseguito Franceschini, che c’è un’interferenza da parte della Chiesa quando esprime giudizi sui quali non siamo d’accordo. La Chiesa non fa mai interferenza. Tutti dobbiamo difendere la libertà della Chiesa e la laicità dello Stato".

Sulla questione del biotestamento, poi, Franceschini è sulla stessa linea di pensiero di Berlusconi e afferma: "Io dico no ad una disciplina di partito per avvicinare sui temi eticamente sensibili laici e cattolici. Bisogna rispettare le diversità". Secondo il leader democratico "il partito deve costruire una posizione prevalente che rappresenti la maggior parte dei militanti ma non deve mai sacrificare chi esprime un’altra posizione".

PdL. Proprio nella giornata in cui si è sciolta Alleanza Nazionale, il leader dell’opposizione ha fatto un importante apprezzamento sulla nascita del nuovo partito unico di destra. "Restano i nostri avversari, ma la nascita del Pdl è un fatto positivo per la democrazia italiana" anche se il numero uno dei democratici ritiene che il Pdl è "molto più indietro del Pd". Franceschini ha quindi invitato militanti e simpatizzanti a partecipare pienamente alla vita democratica del Pd "per la costruzione di una formazione politica che sia sempre migliore e attenta alle diversità".

A suo avviso è necessario però "aprire a dirigenti nuovi che non vengono dai vecchi gruppi dirigenti". "Rappresentiamo – ha affermato – un terzo degli italiani con 12 milioni di voti. È chiaro che tutti non possiamo essere sempre d’accordo su tutto. Bisogna convivere con la diversità ma stabilendo dei punti fermi".

Europee. Franceschini non resiste ad attaccare il premier sulla sua scelta di candidarsi in tutti i collegi elettorali alle europee e lancia una sfida per le prossime elezioni europee: "La legge vieta che Silvio Berlusconi possa fare anche il parlamentare europeo. Il suo è un imbroglio. Le preferenze date a lui sono come buttate via". Il leader del Pd ha detto ai giornalisti che oggi i quotidiani non hanno interpretato con adeguata forza la sua presa di posizione di ieri: "Non ho posto un problema di opportunità politica per il premier. Ho detto che non può prendere in giro gli italiani perché sta facendo una cosa vietata dalle norme. Non ci rassegneremo e tutti i giorni in campagna elettorale denunceremo questa anomalia". E lancia una sfida: alle europee la contesa sarà "su programmi e contenuti". Con un però: "attenzione alla forma", è stato l’invito di Franceschini al premier.