Pd. Rutelli: “No alla svolta a sinistra. Serve novità, come fu Forza Italia”

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Pd. Rutelli: “No alla svolta a sinistra. Serve novità, come fu Forza Italia”

29 Settembre 2009

Se il Pd dovesse "andare a sinistra, alla ricerca di porti magari più sicuri per qualcuno, tradirebbe le sue ragioni fondative", sarebbe destinato a vedere i propri consensi ridotti e non in grado di contendere alla destra il governo del Paese: in una parola significherebbe "il fallimento del progetto". Lo ha detto Francesco Rutelli, durante la presentazione del suo libro "La svolta", edito da Marsilio, che esce oggi in libreria.

"Abbiamo fatto nascere il Pd – ha osservato Rutelli – non per far confluire due partiti, cioè Ds e Margherita: quando si uniscono due soggetti è sempre uno dei due che di fatto ingloba l’altro, come avviene nelle fusioni bancarie, o quando il Regno di Savoia ha inglobato il Granducato di Toscana". "No – ha proseguito il presidente del Copasir – noi abbiamo deciso che si dovesse passare dalla fase ‘botanica’ dell’Ulivo, della Quercia e della Margherita, in cui i problemi erano nascosti, ad una fase in cui essi si risolvono". E, prosegue, "la questione di fondo è che noi abbiamo il Pd per ampliare la tela, e invece abbiamo un fazzoletto che si stringe".

Secondo Rutelli, tutto questo sta avvenendo perché il Pd sta abbandonando il progetto iniziale, specie con la scelta di allearsi con gli eurosocialisti a Strasburgo. "Si è trattato di un errore strategico rispetto al quale il Pd deve cambiare strada. Mi sembra che si cerchi rifugio nei porti sicuri per qualcuno della sinistra, anziché addentrarci in territori nuovi a cercare consensi. Il Pd era nato come sforzo gigantesco per far nascere un nuovo pensiero politico. Non si tratta di disconoscere il valore e la nobiltà della tradizione socialdemocratica, ma di fondare un pensiero politico nuovo, in grado di sfondare nell’elettorato".

Rutelli auspica un "partito plurale" e cita l’esempio dei Democratici Usa: "Lì convivono i liberal di Boston, i moderati del Sud, i giovani delle Università, gli imprenditori più dinamici". E d’altra parte "i nostri militanti non chiedevano di ripiegare le bandiere dell’Ulivo per andare appresso a quelle con falce e martello". Rutelli fa un paragone un po’ eterodosso: "Come Forza Italia degli inizi, il Pd deve essere una novità che cattura, che sorprende".

A chi gli chiede cosa farà se le sue idee non verranno ascoltate, se cioè potrebbe abbandonare il partito, Rutelli risponde "vediamo che succede"; ma aggiunge: "Chiunque esprime idee ha la speranza che vengano ascoltate. Le idee servono per far discutere e io non ho perso la speranza".