Pedofilia. Rignano, la Procura chiede rinvio a giudizio per 5 persone
28 Luglio 2009
di redazione
Nell’ambito dell’inchiesta sui presunti abusi compiuti ai danni di 21 bambini della scuola "Olga Rovere" di Rignano Flaminio, la Procura di Tivoli ha chiesto oggi il rinvio a giudizio dei 5 indagati coinvolti. A rischiare il processo sono le maestre Silvana Magalotti, Maria Pucci e Patrizia Del Meglio, il marito di quest’ultima, lo sceneggiatore tv Gianfranco Scancarello e la bidella Cristina Lunerti. La procura aveva chiesto l’ archiviazione, accolta dal gip, per un altra maestra, Assunta Pisani, e per il benzinaio cingalese Kelum Weramuni Da Silva.
Il pm della procura di Tivoli Marco Mansi aveva chiesto l’archiviazione anche per la bidella Lunerti, ma in accoglimento dell’opposizione di alcune parti civili, il gip aveva disposto per quest’ultima l’imputazione coatta.
Pesanti i reati contestati dal pm ai 5 indagati: atti osceni, maltrattamenti verso minori, sottrazione di persona incapace, sequestro di persona, violenza sessuale aggravata dalla minore età delle vittime, corruzione di minori, atti contrari alla pubblica decenza. I difensori dei 4 hanno ora 20 giorni di tempo per chiedere l’audizione dei loro assistiti o per depositare note e memorie.
L’inchiesta giudiziaria, partita sulla base di alcune denunce dei genitori di bambini, prende in esame fatti cominciati nel 2001 per una bambina, e proseguiti per gli altri 20 alunni tra il 2005 ed il 2006. I 5 indagati furono arrestati il 24 aprile 2007 con un blitz dei carabinieri: la vicenda destò molto scalpore e l’opinione pubblica si divise tra innocentisti e colpevolisti. Il riesame demolì l’inchiesta con un clamoroso dispositivo del 10 maggio 2007 che scarcerò gli indagati definendo le accuse fatte dai bambini sentiti dagli inquirenti "deboli e influenzate dalle forti pressioni dei genitori". Poi nell’estate del 2007 cominciò il lungo incidente probatorio nella procura di Tivoli, quando furono sentiti alla presenza di psicologi dal gip Elvira Tamburelli decine di bambini.
Ora l’ultimo atto dell’indagine con l’esame delle accuse da parte del gip e un processo che si profila lungo e contraddittorio. "Sarà un processo lungo soprattutto se il gup non avrà il coraggio di cambiare idea rispetto alle decisioni dell’ufficio della procura e all’impostazione accusatoria. Sarà un processo faticoso e devastante soprattutto per i bambini", afferma Giosuè Bruno Naso, legale di una delle maestre .