Pensioni. Sacconi: “I 40 anni di contributi? Un refuso, lo cancelleremo”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Pensioni. Sacconi: “I 40 anni di contributi? Un refuso, lo cancelleremo”

01 Luglio 2010

"È stato un refuso, lo cancelleremo". Lo ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi riferendosi alla norma che aggancia anche i 40 anni di contributi all’adeguamento all’aspettativa di vita dal 2016.

Il ministro Sacconi ha parlato in Senato dove era arrivato per parlare con il relatore di maggioranza della manovra, Antonio Azzollini del Pdl, proprio dell’emendamento sulle pensioni. "Ne ho parlato con il presidente della Commissione Azzollini – ha detto Sacconi ai giornalisti -. È stato per tutti e due un refuso. Non era intenzione nè del governo né del presidente della Commissione Bilancio introdurre questa norma".

Anche nelle leggi Maroni e Damiano "coloro che hanno 40 anni di contributi sono sottratti dal meccanismo delle quote. Verrà mantenuto questo criterio. È un refuso nella stesura. Non era intenzione nè mia, nè di Tremonti nè di Azzollini" negare la possibilità di andare in pensione a coloro che maturano 40 anni di contributi.

Quell’aspetto "verrà cancellato", ha detto Sacconi. L’emendamento alla manovra del relatore di maggioranza, Antonio Azzollini prevedeva che in attuazione del decreto legge dello scorso anno che già interveniva sul fronte previdenziale si stabilisce che "a decorrere dal primo gennaio 2016 i requisiti di età e i valori di somma di età anagrafica e di anzianità contributiva e il requisito contributivo di 40 anni ai fini del conseguimento del diritto all’accesso al pensionamento indipendentemente dall’età anagrafica sono aggiornati a cadenza triennale con decreto direttoriale del ministero del lavoro di concerto con il ministero dell’economia da emanarsi almeno dodici mesi prima della data di decorrenza di ogni aggiornamento".