Per Eluana, in coma da 16 anni, stop all’alimentazione forzata
09 Luglio 2008
di redazione
Dal 1992 vive in uno stato vegetativo. E per anni il padre si è battuto per interrompere l’alimentazione forzata che la tiene in vita. Adesso, il caso di Eluana Englaro è a una svolta: dopo una lunga battaglia legale, infatti, la Corte d’appello civile di Milano ha autorizzato il padre, in qualità di tutore, ad interrompere il trattamento di idratazione ed alimentazione forzato. Fino alla sua morte.
Eluana, a causa di un incidente stradale, è in stato vegetativo permanente dal 18 gennaio 1992. Il padre della ragazza, Beppino Englaro, dal 1999 chiede la sospensione del trattamento.
Il decreto in cui si autorizza la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione a Eluana è stato redatto dal giudice della prima sezione civile della Corte d’appello di Milano Filippo Lamanna.
La Corte d’appello ha ora ritenuto che fosse già stata provata e accertata l’irreversibilità dello stato vegetativo permanente della giovane donna e che sia stato dimostrato il convincimento di Eluana, quando era in piena coscienza, e cioè che avrebbe preferito morire piuttosto che essere tenuta in vita artificialmente senza più capacità percettive e avere contatti con il mondo esterno.
Il provvedimento dei giudici di appello teoricamente può essere ancora soggetto a ricorso davanti alla Cassazione.