Petrolio. Chavez: se congelate i nostri beni niente più petrolio agli Usa

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Petrolio. Chavez: se congelate i nostri beni niente più petrolio agli Usa

11 Febbraio 2008

Altalena per le quotazioni petrolifere, dopo le minacce di blocco dell’export verso gli Usa lanciate ieri dal presidente del Venezuela Hugo Chavez.

Negli scambi dell’after hours sul Nymex, la Borsa merci di New York, i futures sul greggio si attestano quasi invariati, cedendo 3 cents con il barile di Wti a 91,74 dollari. Nelle ore precedenti il aveva sfiorato quota 93 dollari. Sulla piazza internazionale di Londra il barile di Brent, il greggio del Mare del nord, cala di 20 cents a 91,76 dollari.

Ieri Chavez ha attaccato il colosso petrolifero americano Exxon Mobil, affermando che è “in combutta” con Washington e che “i fuorilegge di Exxon Mobil non ci rapineranno mai più”.

Un attacco dopo che nei giorni scorsi un tribunale britannico ha ordinato il congelamento di beni controllati dal Venezuela per 12 miliardi di dollari, nell’ambito di una disputa che vede Exxon e altri gruppi opporsi ai mega progetti di nazionalizzazione degli impianti petroliferi lanciati dal governo Chavez.

“Se congelate i nostri beni e questo finisce per danneggiarci, noi danneggeremo voi”, ha avvertito Chavez. “E sapete come faremo? – ha aggiunto, rivolgendosi al presidente degli Stati Uniti, George W. Bush – Non manderemo più petrolio agli Usa. Prendi nota mister Bush”.