Pil. Dati II trimestre: calo 0,1% nell’Osce e 0,3% nella zona euro
19 Agosto 2009
di redazione
La crescita del Pil nei Paesi Ocse è stata pari a zero nel secondo trimestre facendo segnare un miglioramento rispetto al -2,1% dei primi tre mesi dell’anno. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il Pil ha accusato un calo del 4,6%. I dati migliori sono stati registrati da Giappone (+0,9% su basi congiunturali), Francia (+0,3%) e Germania (+0,3%).
Per quanto riguarda l’economia dei sette principali Paesi, tra i quali c’è l’Italia, nel secondo trimestre 2009 il Pil – riferisce sempre l’Ocse – ha perso lo 0,1% rispetto al trimestre precedente "ma con una considerevole differenza tra i tassi dei differenti Paesi, che vanno – si spiega – dalla crescita dello 0,9% registrata in Giappone, conseguente a due trimestri di perdite significative (-3,1% e -3,5%), al calo dello 0,8% nel Regno Unito".
Una crescita dell’economia nel secondo trimestre è registrata in Francia e in Germania, che segnano entrambe un aumento del Pil dello 0,3% rispetto a gennaio-marzo 2009. Il dato è in netto miglioramento rispetto al calo, rispettivamente dell’1,3% e del 3,5%, messo a segno nel primo trimestre dell’anno. Negli Stati Uniti il Pil registra nel secondo trimestre 2009, sempre rispetto al trimestre precedente, un calo dello 0,3%, dopo un arretramento su base congiunturale dell’1,6% registrato nei primi tre mesi del 2009. Guardando invece ai dati tendenziali, nel secondo trimestre, in confronto dunque al secondo trimestre 2008, il Pil delle sette maggiori economie è ancora in forte calo (-4,6%) e si va dal -2,6% della Francia al -6,5% del Giappone.
Il prodotto interno lordo nel secondo trimestre del 2009 ha visto un calo nell’area euro dello 0,1% rispetto al primo trimestre dell’anno e del 4,7% rispetto al primo trimestre del 2008. È quanto stima l’Ocse aggiungendo che per l’Unione europea il calo del Pil ad aprile-giugno 2009 è stato dello 0,3% su base congiunturale e del 4,8% su base tendenziale.
Secondo i dati dell’istituto, il Pil italiano è invece calato dello 0,5% trimestrale e del 6% annuo. Un risultato che ha subito provocato la reazione dell’opposizione: "Anzichè continuare a cullarsi nella illusione di una crisi ormai alle spalle, il Governo farebbe bene a considerare i dati Ocse del secondo trimestre 2009 che segnalano che Italia e Gran Bretagna realizzano i peggiori risultati del G7, mentre Francia, Germania e Giappone conquistano un segno positivo. Inoltre, il calo tendenziale del nostro Pil su base annua è addirittura valutato in un -6%, con un ritocco negativo rispetto alla stima precedente". È il commento di Cesare Damiano, responsabile Lavoro del Partito Democratico, ai dati Ocse.
"Di fronte a questa situazione sarebbe necessaria una terapia d’urto – continua Damiano – il governo convochi in brevissimo tempo un tavolo di concertazione con l’obiettivo di migliorare il potere d’acquisto di retribuzioni e pensioni, unica strada per ridare fiato ai consumi e alla ripresa dell’economia, e per dotare il paese di ammortizzatori sociale adeguati.Piuttosto che rincorrere i vaneggiamenti della Lega su inni, bandiere, dialetti e gabbie salariali, l’esecutivo farebbe bene a iniziare ad occuparsi dei problemi reali del Paese: delle famiglie che non arrivano a fine mese e di migliaia di aziende artigiane, commerciali e industriali che, come previsto dalle associazioni di categoria, chiuderanno i battenti nel prossimo autunno".