Presidente Best seller
06 Settembre 2007
di redazione
Quando i lettori diventano elettori. A giudicare il curriculum dei candidati alle presidenziali del 2008, sembra che scrivere almeno un libro sia diventato un requisito necessario per approdare alla Casa Bianca. E ciò nonostante un recente sondaggio dell’AP-Ipsos Poll abbia indicato che un americano su quattro non ha letto neanche un libro negli ultimi 12 mesi. Ovviamente, non tutti i candidati presidenti possono vantare dei best seller: Turnaround del repubblicano Mitt Romney, per esempio, ha venduto solo 11 mila copie. Ancora peggio è andata al democratico Dennis Kucinich: il suo A Prayer for America, pubblicato nel 2003, si è fermato a 8 mila copie vendute. Tutt’altra storia per i tre big di queste presidenziali, Hillary Clinton, Barack Obama e Rudy Giuliani. Per loro, l’avventura editoriale rappresenta anche una preziosa fonte di finanziamento della campagna elettorale. L’autobiografia di Hillary, Living History, edita nel 2003, ha venduto ad oggi 1,5 milioni di copie. Dopo l’accordo editoriale, che è fruttato alla senatrice 8 milioni di dollari, Hillary ha guadagnato negli ultimi due anni 1,2 milioni di dollari di royalties.
Anche il frontrunner repubblicano, Rudy Giuliani, ha provato l’emozione di vedere una sua opera in testa alle classifiche dei best seller. Il suo Leadership, una storia di coraggio e di successo, all’indomani della drammatica esperienza dell’11 settembre, ha venduto 665 mila copie. La dedica di Giuliani non sfigurerebbe in un discorso per l’inaugurazione del mandato presidenziale: “Dedico questo libro a tutte le persone descritte nelle sue pagine, persone che mi hanno dato sostegno e dalle quali ho imparato. E’ da loro che ho tratto la forza per essere un leader”. Tuttavia, se i celeberrimi Hillary e Rudy hanno fatto bene, ha del sensazionale il record di vendite del senatore democratico, Barack Obama, un perfetto sconosciuto soltanto tre anni fa. Il suo libro-manifesto The Audacity of Hope, pubblicato l’ottobre scorso, ha già venduto oltre un milione di copie, restando in testa per settimane nella classifica dei top seller americani. Il volume ha inoltre fatto da traino al primo libro del leader afro-americano, Dreams From My Father, del 1995, incentrato sulla sua infanzia e suo padre. Obama, che ama leggere Philip Roth, Toni Morrison e John Le Carre, ha affermato di aver scritto The Audacity of Hope di notte, per non sottrarre tempo alla famiglia. Molto presidenziale. Solo di anticipo sulle vendite, Obama ha incassato 425 mila dollari. Buona anche la performance di John Edwards. La casa editrice “Harper Collins” ha pagato all’ex senatore democratico un anticipo di 500 mila dollari per il suo autobiografico The Blueprints of Our Lives. Edwards ha donato i proventi delle vendite ad opere caritative.
Di tutto rispetto i risultati ottenuti da John McCain, nonostante la sua campagna presidenziale perda pezzi e sia a corto di soldi. La “Random House” ha pubblicato quattro libri del senatore dell’Arizona, che li firma a quattro mani con il ghostwriter Mark Salter. Tra questi si segnalano Faith of My Fathers, bestseller nel 1999 e Character is Destiny, che ha venduto 132 mila copie. Caso originale è quello di Mike Huckabee, già governatore dell’Arkansas, che gioca il ruolo di outsider tra i candidati del partito Repubblicano. Sconosciuto ai più, Huckabee ha pubblicato ben 5 libri, incassando 150 mila dollari di diritti. Huckabee ha ottenuto una certa notorietà con il suo Quit Digging Your Grave with a Knife and Fork (letteralmente, Smettila di scavarti la fossa con la forchetta e il coltello) in cui racconta la sua battaglia personale contro l’obesità. Il candidato repubblicano ha perso 45 chili e, in compenso, ha venduto 35 mila copie. Quella di scrivere libri, in realtà, non è una vera novità per i politici d’alto rango americani, specie se candidati alla Casa Bianca. Colpisce, invece, il successo ottenuto dai candidati alle prossime presidenziali. Otto anni fa, A Charge to Keep di George W. Bush fu un vero flop. Sorte condivisa quattro anni dopo da A Call to Service di John F. Kerry, che oggi si può acquistare in copia usata su Amazon.com per la cifra umiliante di 1 centesimo. D’altra parte, c’è chi ricorda un altro precedente ben più incoraggiante. Giusto 50 anni fa, nel 1957, un giovane senatore vinceva il premio Pulitzer con Profiles in Courage, raccolta di ritratti su grandi personalità della storia degli Stati Uniti. Chi ripercorrerà, questa volta, le orme di John F. Kennedy?