Prodi comizia nel giorno del silenzio elettorale
26 Maggio 2007
di redazione
Domani i principali quotidiani dovrebbero aprire con questo titolo a caratteri di scatola: “Il presidente del Consiglio viola la pausa elettorale con un comizio”. Dovrebbero, ma non lo faranno. Preferiscono le chiacchiere sull’antipolitica alla semplice osservazione dei fatti.
Perchè questo è ciò che è successo: nell’immediata vigilia del voto per le amministrative, quando la campagna elettorale dovrebbe ormai essere sigillata e i cittadini lasciati a maturare le loro decisioni, Prodi è andato sul palco della Conferenza sulla famiglia e ha inscenato un comizio elettorale stile Lauro. Due terzi del “tesoretto” (quale?)alle famiglie, più soldi agli anziani e ai nuclei numerosi, una dote economica ai nuovi nati (quella del debito pubblico?), più asili nido, meno precariato. Mancava una scarpa destra e mezzo chilo di spaghetti, ma il resto c’era tutto. E tutto, appunto a poche ore dal voto.
A noi sembra uno strappo delle regole democratiche senza precedenti. E siamo anche un po’ stanchi di ripetere la tiritera del “fosse successo a Berlusconi”, mentre ne succede una al giorno a Prodi &C come niente fosse.
La verità è che quella Conferenza alla fine è servita solo a questo: offrire un podio abusivo al governo alla vigilia di un voto che teme come la peste. Quanto alle famiglie: quelle vere erano in piazza San Giovanni due settimane fa, e quelle di fatto erano fuori dalla Conferenza a protestare.
Dentro la sala c’era solo Prodi e i suoi famigli.