Proteste in Senato per l’intervento di Gheddafi previsto per domani
10 Giugno 2009
di redazione
È soprattutto l’Idv, con il senatore Stefano Pedica, a protestare vivacemente nell’ aula del Senato all’inizio dei lavori per la decisione dei capigruppo di far parlare domani nell’aula del Senato Muhammar Gheddafi. Ma proteste sono venute anche dai senatori del Pd e dalla radicale Donatella Poretti che già ieri si era opposta alla decisione sul leader libico. "È una vergogna far parlare un dittatore che non rispetta i diritti umani" ha esordito Pedica che ha chiesto una nuova riunione dei capigruppo per rivedere la decisione presa a maggioranza. Pedica ha accusato in particolare il capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, che aveva chiesto al Senato di sconvocare la seduta e di consentire a Gheddafi di parlare in aula come presidente di turno dell’organizzazione dei paesi africani. Il suo comportamento è stato ripreso per due volte con richiamo formale dal presidente di turno Vannino Chiti.
Alle proteste si sono associati anche i senatori del Pd Paolo Giaretta (che ha detto di parlare anche a nome del senatore Enrico Morando) e la senatrice Annamaria Carloni. "Si cerchino – ha detto Giaretta – altri sedi per il dialogo. Non costringeteci a manifestare il nostro dissenso per la presenza di un dittatore". "I precedenti in quest’aula – ha ricordato Carloni – sono stati quelli del re Jaun Carlos e del segretario dell’Onu Kofi Annan, figure prestigiose non contestate". Di "decisione inopportuna" preso dalla capigruppo ha parlato Donatella Poretti che già ieri aveva protestato per la scelta di "far parlare un dittatore in un’aula del Parlamento". Per la maggioranza è intervenuto il senatore Giorgio Bornacin (Pdl) che ha parlato di "indignazione a telecomando. Perchè – ha aggiunto Bornacin rivolgendosi a Pedica – non vi indignate verso la Cina? La vostra è solo speculazione politica".