Puglia. Oggi le primarie del Pd, dura sfida tra Vendola e Boccia

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Puglia. Oggi le primarie del Pd, dura sfida tra Vendola e Boccia

24 Gennaio 2010

Sono in corso in oltre 200 seggi delle sei province pugliesi, e si concluderanno stasera alle 21, le elezioni primarie nel centro sinistra per l’indicazione del candidato alla carica di presidente della Regione. Due sono gli sfidanti: il governatore uscente, Nichi Vendola (Sinistra, ecologia e libertà) e il deputato del Pd Francesco Boccia.

Per i due si tratta di una sorta di rivincita dopo le primarie del 16 gennaio 2005 vinte da Vendola con il 51% dei voti. La decisione di mettere in competizione Nichi Vendola, all’epoca deputato di Rifondazione Comunista e componente della Commissione Antimafia, e il giovane economista, allora della Margherita, Francesco Boccia, molto vicino già all’epoca ad Enrico Letta, fu meno tormentata. E soprattutto la campagna elettorale fu più lunga.

Stavolta è durata lo spazio di appena una settimana. Nel frattempo "Nichi il rosso", 51 anni, è stato per 5 anni presidente della Regione, perchè, dopo aver battuto a sorpresa Boccia sul filo di lana (51% contro 49%), riuscì a sconfiggere contro tutte le previsioni anche il governatore uscente del centrodestra Raffaele Fitto, attuale ministro dei rapporti con le Regioni. E Boccia è stato prima assessore al Bilancio del Comune di Bari, poi consulente del governo Prodi, incaricato tra le altre cose di risolvere il problema del "crack" del Comune di Taranto (fu presidente dell’Organo Straordinario di Liquidazione per la gestione del dissesto finanziario), e infine è stato eletto deputato del Partito Democratico nelle elezioni politiche del 2008.

Oggi, dopo tanti dibattiti e tormenti, soprattutto all’interno del Pd pugliese, praticamente in perenne campagna elettorale da circa un anno e che pure è stato parte integrante e importante del governo Vendola e ne ha sostanzialmente apprezzato i risultati amministrativi, è venuto il giorno della verità. Il risultato di queste primarie è molto atteso tanto che lo stesso Popolo della Libertà ha deciso di aspettarne gli esiti rimandando la designazione del proprio candidato.

Il Partito Democratico, dopo aver cercato di convincere Vendola a fare un passo indietro, dopo la rinuncia a fine anno del sindaco di Bari Michele Emiliano e dopo l’esito dell’assemblea regionale della scorsa settimana, si è deciso a candidare Boccia. Anche se rimangono alcuni esponenti, specie tra gli assessori regionali, ad esempio Guglielmo Minervini, consiglieri comunali e alcuni parlamentari locali, che sosterranno Vendola mentre altri lasciano libertà di voto. E anche parte della base tifa per il presidente.

Se vince Vendola avrà al suo fianco il centrosinistra classico più l’Idv, che pur preferendo leggermente Boccia (era stato il partito di Di Pietro il primo a proporlo fin dall’estate), non ha contrarietà per il governatore come affermato più volte dall’ex pm. Boccia fa appello alla certezza di coinvolgere l’Udc nella cosiddetta ‘Alleanza per il Sud’, alla nuova prospettiva politica nazionale che si aprirebbe, alla continuità con alcune scelte vincenti fatte in occasione delle ultime elezioni comunali a Foggia e Bari e nelle province di Brindisi e Taranto. L’esponente del Pd conta sul fatto di unire in Puglia quell’opposizione al governo Berlusconi (Pd-Udc-Idv) che in Parlamento è in sintonia su alcuni temi come Mezzogiorno, giustizia e immigrazione. In ogni caso sia l’Idv che l’Udc non partecipano ufficialmente alle primarie. Come anche gli altri partiti tanto che gli elettori che si recheranno alle urne, pur essendo Vendola il candidato di Sinistra Ecologia e Libertà e Boccia quello del Pd, troveranno sulle schede solo i nomi dei due concorrenti senza simboli. Il partito di Casini ha già annunciato che, se vincesse Vendola, l’Udc non si unirà all’alleanza di centro sinistra. Opposto l’atteggiamento in caso di successo di Boccia.

L’allargamento della coalizione consentirebbe, nella visione di Boccia, di Massimo D’Alema e del segretario regionale del Pd Sergio Blasi, di avere maggiori speranze di vittoria nelle elezioni vere visto il ritardo nella scelta del candidato del Popolo della Libertà che al momento attuale non ha ancora raggiunto un accordo nè con Adriana Poli Bortone del Movimento Io Sud, ben vista in alcuni settori del centrodestra, nè tantomeno con l’Udc che ha sempre considerato l’ex senatrice di An una buona carta da giocare a entrambi i tavoli. Vendola conta sui buoni risultati ottenuti in alcuni settori come urbanistica, politiche giovanili, servizi sociali, ecologia, sviluppo e trasporti. Ma ha dovuto affrontare gli scandali emersi nella sanità nell’ultimo anno e, nella stessa sanità deve anche trovare una soluzione a un pesante problema di bilancio.

Tuttavia è riuscito a mantenere una certa stabilità nei cinque anni di governo e rivendica anche il sostegno di tutte le mozioni del Partito democratico (in Puglia quattro a fronte delle tre nazionali) che fino alle primarie del 25 ottobre si sono espresse a favore di una sua ricandidatura. Inoltre conta sulla popolarità acquisita come governatore, specie tra le fasce giovanili (diversi universitari che studiano nelle grandi città del nord hanno organizzato dei pullman per venire a votare), e sull’appoggio espresso da artisti e scienziati. Boccia ha potuto contare in questa settimana sul sostegno del segretario nazionale del Pd Pierluigi Bersani, del vice Enrico Letta, del capogruppo alla Camera Dario Franceschini, del sindaco di Bari e presidente del Pd della Puglia Michele Emiliano e di Massimo D’Alema, radicato da molto tempo in Puglia che si è molto impegnato nella campagna elettorale.

"In tutte le province – ha detto Boccia nel suo appello al voto – abbiamo trovato migliaia di militanti che stanno capendo l’alternativa e il progetto che è completamente nuovo e dà una prospettiva nuova alla Puglia e ai pugliesi. Io chiedo il voto per darmi la forza di costruirla. L’alternativa che abbiamo in mente non riguarda la politica ma riguarda la vita dei pugliesi. Si vota per due progetti diversi di Puglia e due idee diverse di coalizione. Votando Boccia – ha aggiunto – si vota per una coalizione larga che mette dentro Vendola, che valorizza le tante cose buone fatte sull’urbanistica, sui trasporti, sulle politiche giovanili e sulle energie rinnovabili e che affronta senza ipocrisia tutto ciò che non è andato, partendo dalla sanità e dalla necessità di lavorare profondamente sul rapporto che i giovani hanno con il mondo del lavoro". "Noi – ha proseguito Boccia – dobbiamo fare una battaglia vera sulle nuove protezioni per i lavoratori precari e per le protezioni e le tutele per i piccoli datori di lavoro. Per questo abbiamo fatto un patto con le forze politiche parlamentari di opposizione. È per questo che le abbiamo unite e che vogliamo costruire una coalizione nuova".

"L’appello è di andare a votare", ha affermato Vendola. "Determinare le condizioni di un successo enorme, di un grande fatto popolare attorno alle primarie significa che avremo un vincitore sicuro: la democrazia. La democrazia – ha aggiunto – è la migliore medicina che cura questo paese malato e anche una sinistra spesso confusa e smarrita". Quanto al lavoro di ricostruzione dell’unità della coalizione che lo aspetta a partire da lunedì in caso di sua vittoria, Vendola ha detto di ritenere "che avverrà con grande rapidità perchè il ricompattamento più facile è quello del popolo del centrosinistra. E dovremo allargare le fila di questo popolo, soprattutto convocando le giovani generazioni. A me interessano le sigle di partito – ha sottolineato – ma prima di esse mi interessa l’associazionismo, il volontariato, i soggetti sociali in carne e ossa. Con loro continueremo il sogno di un Puglia migliore".

"Con la testa e con il cuore" è lo slogan del professore di Bisceglie. "Solo con(tro) tutti", quello del poeta di Terlizzi. Una specie di derby del nord barese, visto che le due città distano pochi chilometri l’una dall’altra.