Quagliariello: “Rispettare volontà degli elettori: o Prodi o voto”
29 Gennaio 2008
di redazione
Destituire il capo di una coalizione espressione di quella sovranità popolare che nella Costituzione materiale, fondata su un rigido bipolarismo, trova tutela, deve sempre essere un’ipotesi residuale e non la regola. Così il senatore di Fi Gaetano Quagliariello.
“In una costituzione materiale fondata su un rigido bipolarismo rafforzato dalla previsione di un premio di maggioranza, il capo della coalizione vincente gode di una particolare tutela, garantitagli dalla designazione proveniente direttamente dalla sovranità popolare. La sua sostituzione con altro esponente politico, sebbene dello stesso schieramento, va considerata ipotesi residuale e giustificata da forti e incontrovertibili motivazioni politiche”, dice Quagliariello.
“Non mi pare questo il caso odierno – prosegue il senatore – visto che nel corso delle consultazioni non è maturata una candidatura autorevolmente avanzata da tutti i partiti della vecchia coalizione di governo, alternativa a quella di Romano Prodi. Se poi questa ipotesi avesse il solo fine di far gestire le elezioni a chi non avesse neppure ricevuto una striminzita fiducia delle Camere, saremmo fuori dall’alveo della Costituzione: in questo caso anche di quella formale. Lo rilevarono autorevoli costituzionalisti di sinistra come Franco Bassanini già nel 1972 in un famosissimo articolo sulla rivista trimestrale di diritto pubblico. Non vorremmo – conclude il senatore azzurro – che queste antiche e radicali convinzioni costituzionali, maturate quando il bipolarismo ancora non c’era, vengano calpestate oggi per far prevalere convenienze biecamente partigiane”.