Razzi lascia l’Idv e passa a “Noi Sud”. Da Di Pietro accuse di “tradimento”
09 Dicembre 2010
di redazione
"Dopo una sofferta decisione, non mi sento di appartenere più al partito che ho servito e onorato per circa 16 anni. Si rende indispensabile la separazione". Antonio Razzi lascia l’Idv per passare al gruppo parlamentare "Noi Sud", che fa parte della maggioranza.
Eletto all’estero nella circoscrizione Europa con l’Idv, in una conferenza stampa convocata a Montecitorio per annunciare il passaggio nel partito di Enzo Scotti e Arturo Iannaccone, Razzi ringrazia Antonio Di Pietro per averlo candidato e l’ex ministro Mirko Tremaglia, autore della legge che dà il voto agli italiani residenti all’estero: "Grazie a loro due, la mia vita è cambiata – racconta- da operaio in Svizzera sono diventato deputato". "Ma venuto meno anche il rispetto dovuto all’uomo oltre che al politico, mi sono reso conto che questo matrimonio non poteva continuare oltre. Ora – conclude – la mia attività politica continuerà nel gruppo Noi Sud, dove cercherò di acquisire quel tantino di autonomia utile alla gente che amo".
A portare l’ex Idv verso Noi Sud "una riflessione fatta nelle ultime 48 ore", ha spiegato lo stesso Razzi in conferenza stampa e in particolare "un incontro ieri a Pescara" con il dirigente enti locali di Noi Sud, Americo Porfidia. "Siamo felici di questa adesione – ha detto Iannaccone – questo è un segno che la nostra battaglia per il Sud ha convinto altri amici parlamentari. La presenza di Razzi ci consolida e rafforza".
La decisione di Razzi non è stata accolta positivamente dal leader dell’Idv, Antonio Di Pietro che vede la sua formazione perdere altri pezzi. "Qualsiasi parlamentare di qualsiasi partito tradisca i propri elettori e si venda per 30 denari merita, metaforicamente parlando, l’albero di Giuda" sottolinea Antonio Di Pietro leader dell’Idv. "Confido che l’Idv nel suo insieme faccia il suo dovere come ha sempre fatto – ha sottolineato Di Pietro – Abbiamo lavorato per 15 anni per spiegare al Paese l’anomalia del governo Berlusconi e il 14 saremo compatti". "Mi sono appellato alla coscienza di Scilipoti, in quanto uomo e parlamentare – ha aggiunto il leader Idv – e fino all’ultimo momento utile resto fermo nell’idea dello Scilipoti che ho conosciuto. Ribadisco l’impegno dell’Idv a considerarlo parte integrante di questo partito". Nessun problema invece su Antonio Razzi, assicura Di Pietro: "Non ha mai fatto politica e da persona della società civile pensa sempre di parlare con il vicino di banco, ma poi ogni parola viene girata e rigirata".
Nonostante la scelta di abbandonare l’Idv, Razzi ha smentito di aver già deciso sulla fiducia a Berlusconi, prevista per il prossimo 14 dicembre. "La mia scelta non ha nulla a che fare con le contingenze politiche italiane – ha sottolineato – se avessi voluto avrei fatto prima questo passo. In questo gruppo sono nuovo, mi consulterò con i miei nuovi colleghi e poi deciderò". "Lo scorso 29 settembre abbiamo votato la fiducia al governo – ha ricordato il segretario nazionale di Noi Sud, Arturo Iannaccone – e la nostra posizione ragionevolmente non cambia. A deciderlo, però, sarà il gruppo, che si riunirà lunedì".