Referendum in Bolivia. Morales vince con il 63%
11 Agosto 2008
di redazione
Ha vinto con oltre il 63 per cento dei voti, il presidente boliviano Evo Morales ieri alla prova delle urne per un referendum revocatorio insieme al suo vice Alvaro Garcia – anche lui confermato – e ad otto dei nove governatori del paese. Due i quesiti: nel primo si chiedeva di confermare il mandato del presidente Morales e di Garcia e nel secondo quello dei prefetti. Lo scrutinio, quasi terminato, consegna dunque una vittoria a mani basse al primo leader indio del più povero paese sudafricano.
Dedico questa vittoria a tutti i rivoluzionari nel mondo" ha detto Morales affacciandosi dal balcone presidenziale di LaPaz. "Quello che è successo oggi è importante non solo per i boliviani ma per tutti i sudamericani" ha scandito il capo dello stato tendendo una mano all’opposizione e invitandola a lavorare per l’unità dei boliviani, in particolare "nella lotta contro la povertà".
Il voto è arrivato dopo giorni di violenti scontri e scioperi nel paese, con l’opposizione concentrata soprattutto nella cosiddetta zona Mezzaluna (l’area più ricca a sud-est) dove i detrattori di Morales – che lo accusano di essere un fantoccio del presidente venezuelano Hugo Chavez – sono arrivati a bloccare l’aeroporto per ostacolare la sua campagna elettorale.
Nonostante i prefetti della più florida regione siano stati confermati, Morales ha ottenuto più voti di quanti sperati, superando il 40 per cento, addirittura il 50 per cento nello stato di Pando. Qui i governatori premono per una maggiore autonomia dal governo e per una forma di federalismo fiscale.
Il centro del programma socialista di Morales, eletto nel dicembre del 2005 con il 53,7 per cento di voti – soglia di sbarramento di gran lunga superata di nel voto di ieri – c’è la nazionalizzazione di gas e telefonia e la redistribuzione della ricchezza. Tra gli obiettivi del presidente un voto sulla costituzione proprio per dare maggiori poteri ai gruppi indigeni e per spianare la strada ad un secondo mandato.