Renzi nega manovre correttive: “si fanno per mettere nuove tasse”
17 Maggio 2014
di redazione
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, esclude "assolutamente" l’ipotesi di una manovra correttiva. "Le manovre di solito si fanno per mettere nuove tasse", spiega Renzi. Mentre invece, ciò che è accaduto nei primi mesi di governo è che "si è fatta una manovra non per mettere nuove tasse, ma per cancellarne un po’ a chi non arriva a fine mese”. Gli 80 euro di detrazione per alcune categorie di redditi più bassi che per Renzi è una "misura anticiclica" destinata a restare per sempre. Secondo Renzi, in base alla legge di stabilità, nel 2015 le detrazioni potrebbero essere estese a pensionati, incapienti, partite iva e autonomi. "Berlusconi e Grillo dicono che gli 80 euro sono il niente. Forse per loro è così, ma per me sono una misura di giustizia sociale, ma anche di immediato impatto e anticiclica. E’ più facile che chi guadagna 1000-1500 euro al mese se riceve 80 euro li spenda". Il premier è anche intervenuto di nuovo sul binomio Rai-Partiti, "Se siamo rottamatori vuol dire che lo siamo non per finta", ha detto a proposito dei tagli per 150 milioni di euro annunciati per Viale Mazzini. "La Rai non è né dei sindacalisti né dei candidati dei partiti che mettono bocca sui nomi anche delle ultime nomine", ha concluso Renzi.