Rep. Ceca: Voto regionale e Senato, sconfitto governo liberale
19 Ottobre 2008
di redazione
Il partito liberale (Democratico civico – Ods) del primo ministro Mirek Topolanek ha subito una disfatta alle elezioni regionali ceche di venerdì e sabato, segnate da una vittoria eclatante dell’opposizione socialdemocratica (Cssd), che si è ben piazzata anche al primo turno delle consultazioni per il rinnovo di un terzo del Senato (27 seggi su 81).
Il partito socialdemocratico considerava il voto sulla guida di 13 amministrazioni regionali – tutte, ad eccezione di quella che governa l’area metropolitana di Praga, per la quale si andrà alle urne nel 2010 – come un "referendum" sul governo di centrodestra. E si è imposto in tutte e 13 le regioni, strappando 280 seggi (sul totale di 675) nei consigli regionali.
Per quanto riguarda il Senato, il Cssd ha ottenuto un seggio al primo turno e resta in ballottaggio per 25 circoscrizioni. L’Ods avrà 20 candidati al secondo turno, il 24 e 25 ottobre. "I risultati danno il Cssd favorito in almeno undici circoscrizioni per il secondo turno" secondo l’agenzia di stampa Ctk. Stando alla stessa analisi, il partito di governo dovrebbe vincere in almeno otto circoscrizioni.
A meno di tre mesi dall’avvio della presidenza ceca dell’Unione Europea (primo semestre 2009), l’esito elettorale rischia di influenzare alcuni passaggi fondamentali come le decisioni sul trattato di Lisbona e sull’installazione del radar anti-missile americano. I liberali euroscettici, che dal 2006 godono di una maggioranza in Senato di 41 seggi su 81, infatti, rimettono in gioco nove dei loro seggi e, se non saranno più maggioritari, non avranno più la possibilità di bloccare il trattato costituzionale europeo che il loro fondatore e leader spirituale, il presidente Vaclav Klaus ha messo alla gogna dal ‘no’ irlandese in giugno.
APCOM