Riforma forense. Il Senato dà il via libera, soddisfazione di Alfano

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Riforma forense. Il Senato dà il via libera, soddisfazione di Alfano

24 Novembre 2010

Ieri sera Palazzo Madama ha licenziato il disegno di legge di riforma della professione forense. La maggioranza ha votato a favore in modo compatto anche con l’appoggio di Fli, mentre Pd, Idv ed Mpa hanno votato a sfavore. Udc astenuti.

Ora il ddl dovrà passare all’esame della Camera. Con il provvedimento vengono ripristinate le tariffe minime come criterio per la determinazione degli onorari, così come il divieto di legare una quota del compenso al risultato. Inoltre, la consulenza legale farà capo solo agli avvocati. Anche se si apre tuttavia uno spazio per i giuristi d’impresa che potranno svolgere l’attività anche nei confronti dell’intera holding e per le associazioni a favore dei propri associati.

Quanto alla forma in cui esercitare la professione, il provvedimento chiude drasticamente la porta alle società di capitali, la lascia socchiusa per la pubblicità (a patto che sia non comparativa e veritiera) e la apre per le specializzazioni (tanto che il Consiglio nazionale forense, con un regolamento varato a settembre, ha già disciplinato, nel dettaglio, la materia, tanto attesa dalla categoria e dalle associazioni rappresentative).

Secondo il testo del Senato è stata individuata una forma di compenso per i praticanti, mentre l’esame sarà articolato in tre prove scritte e in una orale, confermando il meccanismo in vigore da qualche anno per la correzione degli scritti con l’abbinamento a sorteggio tra elaborati e sede di valutazione. Al Consiglio Nazionale Forense viene affidato poi il compito di vigilare con estrema severità sull’esercizio della libera professione, incompatibile, con un contratto di lavoro subordinato (come accade, invece, in molti Paesi esteri).

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha espresso "grandissima soddisfazione" per l’approvazione di ieri sera, da parte del Senato, della riforma dell’ordinamento forense. Un "passo significativo per l’attuazione dei principi del giusto processo". E assicura il proprio impegno perché si giunga "il più celermente possibile" al varo finale del provvedimento. Il nuovo statuto, ha detto, assicura un’avvocatura più specializzata, più indipendente e più qualificata professionalmente.