Rifugiati, Baviera contro l’Italia. Ma che bella solidarietà!
22 Agosto 2014
di redazione
Il ministro degli Interni della Baviera, Joachim Hermann, attacca il governo italiano: "L’Italia in molti casi intenzionalmente non prende dati e impronte per permettergli di chiedere asilo in un altro Paese". Secondo Hermann, "Alfano è sfacciato" perché "da una parte lamenta l’alto peso derivante dall’arrivo in Italia dei rifugiati attraverso il Mediterraneo, mentre dall’altra non si curi di rispettare le disposizioni europee in materia d’asilo".
Un riferimento alle gloriose (sic) convenzioni di Dublino per cui rifugiati e richiedenti asilo restano nei Paesi dove vengono identificati e richiedono protezione. Herman è un esponente dei cristiano-sociali della Csu, partito gemello della Cdu della cancelliera Merkel, e sembra molto preoccupato dalle 319 (trecentodiciannove) persone che giovedì scorso hanno fatto richiesta di asilo in Baviera.
Ora, a parte l’estrema solidarietà che un partito d’ispirazione cristiana sembra manifestare verso profughi e persone che sfuggono, tra le altre cose, proprio dalle persecuzioni contro i cristiani, si può rispondere a Hermann così: primo, Dublino va rivista e ripensata e il governo italiano non lo chiede da oggi. Secondo, i migranti non si bruciano le impronte digitali solo perchè vogliono raggiungere i Paesi dell’Europa del Nord. Chi fugge da Siria, Eritrea, Somalia, non vuole farsi identificare perché teme ritorsioni contro amici e parenti rimasti a casa.