Rogo Thyssen. Cafueri: “Non mi risultavano carenze nella sicurezza”
06 Ottobre 2009
di redazione
"Non mi risultava assolutamente che vi fossero carenze nel sistema di sicurezza dell’azienda e non ho fatto nulla per sollecitare lo spostamento o manomissione degli estintori della linea 5 dopo la tragedia". Lo ha detto oggi Cosimo Cafueri, responsabile del servizio prevenzione e protezione della Thyssen Krupp, durante l’interrogatorio che ha aperto la nuova udienza del processo per il rogo che nel dicembre 2007 uccise sette operai nello stabilimento di Torino. "La situazione nell’ultimo periodo non si era assolutamente modificata" ha aggiunto. Nella giornata di oggi è previsto anche l’interrogatorio del direttore dello stabilimento Raffaele Salerno.
"Non ho nessuna responsabilità nel sistema dei controlli nella vicenda dell’incendio della Thyssen Krupp". Ha negato ogni addebito Cosimo Cafueri, il responsabile del servizio prevenzione e protezione dell’acciaieria, durante l’udienza del processo tenutasi questa mattina nel Palazzo di Giustizia a Torino, in cui è stato sentito come imputato dall’accusa e dalla parte civile.
"Non ho chiamato nessuno per modificare la situazione, soprattutto quella degli estintori, subito dopo l’incendio – ha detto rispondendo a una domanda del pm Laura Longo -. Anzi, mi sono raccomandato di non toccare nulla che fosse stato segnalato dai vigili del fuoco". Per quanto riguarda i sistemi di sicurezza insufficienti o malfunzionanti, e l’assenza di personale specifico per la sicurezza, invece, ha risposto: "La direzione del personale, a Terni, conosceva benissimo la situazione. Non toccava a me informarli".
A una domanda dell’avvocato di parte civile sulla scarsa pulizia e sulla presenza di carta nei giorni immediatamente precedenti l’incendio, invece, ha risposto: "Il controllo non spettava a me, ma per i giri che facevo non si notava il disordine che è stato descritto in quest’aula. Le ispezioni fatte negli ultimi tempi non davano risultati diversi a quelle fatte nei periodi precedenti. In questa situazione qualcuno ci ha messo anche del suo".