Roma. 250mila partecipanti al Gay Pride. Cartelli ironizzano sul caso Noemi
13 Giugno 2009
di redazione
Ornella Muti è stata la madrina d’eccezione del Gay Pride 2009 a cui è toccato tagliare il nastro che ha dato il via alla manifestazione.
A sfilare per le strade di Roma 250mila partecipanti. Ad annunciarlo il presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo, per il quale si è trattato di "un grande successo per la manifestazione che si è svolta in un clima sereno. Siamo molto soddisfatti perché le cittadine e i cittadini di Roma hanno salutato il Gay Pride con grande entusiasmo ribadendo quello che abbiamo sempre sostenuto, che è un appuntamento che appartiene alla città e parla a tutti di diritti e libertà". Un successo che ha portato gli organizzatori a chiedere una piazza più grande per il 2011, quando a Roma si svolgerà l’Europride.
"La straordinaria partecipazione di quest’anno – aggiunge Marrazzo – è anche dovuta alla volontà di mostrare il sostegno e la solidarietà di tutta la nostra comunità alla coppia di ragazzi americani aggrediti qualche giorno fa a Campo dei Fiori perché gay. Un clima di omofobia che ci auguriamo di contribuire a fermare con questa manifestazione".
"Vogliamo la parità di diritti e di doveri". Ad affermarlo è il presidente di Arcigay, Aurelio Mancuso, ricordando che dopo la manifestazione dell’ orgoglio omosessuale di oggi nella capitale il 27 giugno si sta continuando la preparazione a Genova del Pride nazionale. "Migliaia di persone lgbt, etero, giovani, ragazze, famiglie stanno sfilando a Roma per riaffermare il diritto di tutte e di tutti a viveve in un Paese laico e democratico – dice Mancuso -. Dalla richiesta del matrimonio civile alla necessità di norme contro le discriminazioni che combattano realmente la violenza omofobica che in questi giorni è tornata a colpire a Roma come a Verona, il popolo delle vere libertà dimostra ancora una volta che un altro Paese è possibile!".
Nel chiedere alla Rai la diretta per la manifestazione del 27 giugno, il presidente di Arcigay sottolinea che saranno gli omosessuali "a produrre quel vero cambiamento di cui c’è bisogno: una nuova ed inedita stagione di riforme libertarie che da qui al 2011, data dell’Europride di Roma, attraverserà tutto il Paese. Chiediamo di essere cittadine e cittadini al pari degli altri, di poter accedere a diritti e doveri, di essere tutelati nelle nostra vista quotidiana e sociale".
Come ogni anno non sono mancati gli striscioni e i carri dai toni tra l’ironia e la polemica. Al Gay pride ha sfilato un cartello con scritto "Habemus papi" e l’immagine del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi con la bocca aperta in segno di smorfia. Una ventina di ragazzi giravano per il corteo indossando una maglietta nera con una scritta bianca "My name is Noemi". Ma si sono visti anche cartelli contro il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna. Alcuni partecipanti hanno sorretto cartelli con su scritto: "Carfagna dice: gay costituzionalmente sterili. I gay rispondono: cervello della Carfagna sterile ad ogni forma di intelligenza. Carfagna la pari opportunità non sa manco dove sta". Esposto anche un altro cartello con scritte offensive nei confronti del ministro: "Carfagna davanti bigotta…".