Roma. Crollano 60 metri quadri della domus aurea: Alemanno “preoccupato”

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Roma. Crollano 60 metri quadri della domus aurea: Alemanno “preoccupato”

30 Marzo 2010

Una porzione di parte del soffitto della Domus Aurea, l’edificio voluto da Nerone dopo l’incendio che nel 64 dopo Cristo distrusse gran parte di Roma, è crollata. Nella caduta, non sono state coinvolte persone.

Il crollo ha interessato 60 metri quadri della volta di una delle gallerie Traianee, denominata "quindicesima stanza". Lo smottamento del terreno ha coinvolto circa 130 metri quadri dell’intera area archeologica.

Tutta la Domus Aurea è chiusa per lavori di restauro dal 2005. Sul posto, per verificare i danni alla struttura Neroniana, ci sono i tecnici della sovrintendenza. L’ingresso del monumento è stato recintato per questioni di sicurezza anche perché al di sopra c’è un giardino pubblico.

"Ho appreso ora la notizia. Sono molto preoccupato e chiamerò subito la Sovrintendenza archeologica per capire quello che è successo". Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha commentato la notizia del crollo di una parte della volta delle gallerie Traianee della Domus Aurea a Roma. "Si tratta di un pezzo di patrimonio tutelato dallo Stato – ha aggiunto Alemanno – e quindi bisogna capire se c’è stato qualche problema particolare. La Sovrintendenza ci dovrà spiegare cos’è successo".

Il complesso della Domus Aurea ("Casa Dorata" in latino) era un grande palazzo costruito dall’imperatore romano Nerone dopo il grande incendio che devastò Roma nel 64. Costruita in mattoni – e non in marmo – nei pochi anni tra l’incendio e il suicidio di Nerone nel 68, gli estesi rivestimenti in oro che le diedero il suo nome non erano gli unici elementi stravaganti dell’arredamento: vi erano soffitti stuccati incrostati di pietre semi-preziose e lamine d’avorio.

La residenza dell’imperatore giunse a comprendere il Palatino, le pendici dell’Esquilino (Oppio) e parte del Celio, per un’estensione di circa 2,5 km quadrati pari a 250 ettari. La maggior parte della superficie era occupata da giardini, con padiglioni per feste o di soggiorno. Nerone commissionò anche una colossale statua in bronzo di 37 metri raffigurante sé stesso, vestito con l’abito del dio-sole romano Apollo, il Colossus Neronis, che fu posto di fronte all’entrata principale. La Domus diventò poi sotterranea perché ridotta a fondamenta, a scarico delle terme di Traiano.