Roma. Scritte ingiuriose contro il Papa. Polverini: “Atto molto grave”
02 Luglio 2010
di redazione
La Scala santa a Roma è stata imbrattata nella notte da scritte ingiuriose. L’atto di vandalismo è avvenuto la scorsa notte e la gendarmeria vaticana stamani, dopo averle scoperte, ha avvisato il Campidoglio. Alcune scritte sembrano in lingua straniera, altre riporterebbero frasi ingiuriose contro il Pontefice. Molte frasi appaiono incomprensibili e riporterebbero lettere e numeri al contrario.
Le scritte si trovano sul sagrato e all’ingresso esterno della scala santa che si trova di fronte la basilica di San Giovanni. Secondo quanto si è appreso alcuni testimoni la scorsa notte attorno all’una e trenta avrebbero visto un uomo fuggire dopo avere fatto le scritte. Avvertita la Squadra Decoro dell’Ama le scritte sono già state cancellate.
"Un atto grave che offende tutti i cristiani e che condanniamo con fermezza". Così il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, esprime la sua contrarietà al gesto. La Polverini ha quindi espresso anche in nome della Regione Lazio "vicinanza e solidarietà al Santo Padre e alla Santa Sede, certa che le autorità competenti sapranno individuare e punire i colpevoli".
Dura la condanna del primo cittadino romano, Gianni Alemanno: "L’ennesimo gesto da imbecilli che cercano la ribalta mediatica con atti di assoluta inciviltà che hanno profanato la Scala Santa, un luogo santo e caro ai romani e ai pellegrini che vengono nella nostra città da tutto il mondo". Il sindaco ha espresso anche in nome della Giunta comunale "piena solidarietà al Pontefice per le scritte rivolte alla sua persona, prontamente rimosse già questa notte dall’Ufficio Decoro urbano".
Per il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, si tratta di "un atto di violenza inaccettabile". "Violenza verso uno dei luoghi simbolo per la città e la cristianità, violenza verso tutti i cittadini e i credenti. Sfregiare un bene collettivo è un profondo segno di debolezza, della pochezza di chi non ha nessun argomento dalla propria parte e sceglie di ricorrere alla prevaricazione, all’uso della forza", ha aggiunto Zingaretti. "Per questo voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Papa Benedetto XVI e alla Diocesi di Roma, confermando che le istituzioni, come i cittadini, sono compatte nella condanna di questo gesto e nell’augurarsi che i responsabili possano al più presto rispondere alla giustizia della loro condotta".