Roma. Stupro nel parcheggio: “Analogie da violentatore seriale”
04 Luglio 2009
di redazione
Il mostro che giovedì notte ha stuprato una giovane romana nel quartiere di Tor Carbone, all’Ardeatino, periferia sud est della Capitale, sarebbe lo stesso uomo che un mese fa violentò una giornalista nel garage di casa alla Bufalotta, a Nordest di Roma. A rivelarlo sarebbero i primi esiti degli esami sulle tracce lasciate dallo stupratore sui vestiti e sullo scotch col quale ha legato le sue vittime. Il Dna potrebbe coincidere, ma dalla questura di Roma si sottolinea come "la notizia relativa ai primi accertamenti del dna su i due stupri di Bufalotta e Ardeatino, viene presa con molta cautela".
E’ difficile infatti che siano arrivati già i primi risultati visti i tempi tecnici molto lunghi che l’accertamento del Dna richiede. La Questura fa notare tra l’altro che alcuni "reperti relativi al caso di via Sommer si trovano ancora negli uffici della polizia". I primi esiti degli esami sulle tracce lasciate dall’aggressore sullo scotch usato per legare le vittime, sia alla Bufalotta che all’Ardeatino, dimostrerebbero che l’autore è lo stesso.
"Un primo elemento appare chiaro: esistono fortissime analogie, soprattutto per il modus operandi, tra il caso di oggi e il precedente stupro alla Bufalotta. Partendo da questo dato, stiamo valutando altri episodi precedenti, violenze consumate e anche tentate, che potrebbero fornire elementi utili alla cattura". E’ quanto ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera il questore di Roma Giuseppe Caruso che, sulla cattura dello "stupratore seriale" della Capitale, garantisce: "Io resto ottimista: lo prenderemo, su questo non ho dubbi. Sui tempi invece il discorso è diverso: come in tutti i reati, e in questo ancor di più, l’analisi dei reperti e le risposte di laboratorio impongono dei tempi di attesa difficili da quantificare fin da subito. L’essenziale è che, grazie a prove certe, si arrivi a chiudere il cerchio".
"Per ora abbiamo il precedente di un mese fa e un altro tentativo di violenza sessuale, su cui stiamo lavorando in queste ore, che ci è stato segnalato da un nostro commissario – ha raccontato Caruso -. E poi ci sono gli accertamenti all’indietro, già partiti: terremo in considerazione quelli con analogie e scarteremo gli altri". Per ora lo screening è limitato agli ultimi tempi, ha concluso il questore, "ma ci ripromettiamo di continuare a ritroso, anche sulla base di nuove segnalazioni che potrebbero arrivarci".
Nel frattempo, cresce la paura per lo stupratore seriale nel quartiere Ardeatino, a Roma, dove la notte tra giovedì e venerdì una studentessa universitaria è stata violentata nei garage sotterranei mentre rincasava. "Solo io ho dovuto accompagnare ieri sera tre ragazze a casa fino all’ascensore, me lo hanno chiesto loro perché hanno paura", ha detto un ragazzo che lavora in un bar della zona. "Non mi ritirerò mai più da sola a casa col buio – ha aggiunto una ragazza residente – adesso ho paura che in qualsiasi momento possa spuntare l’ombra di qualcuno". Secondo un’altra dipendente del bar "questo è un posto fin troppo ‘tranquillo’, qui i ladri agiscono indisturbati, forse per questo le ragazze hanno paura di subire una aggressione senza che nessuno se ne accorga".