Sanità. Regioni con deficit dovranno aumentare tasse
13 Maggio 2010
di redazione
I governatori e commissari straordinari delle sei Regioni che hanno problemi per il deficit sanitario sono a Palazzo Chigi "per comunicazioni relative al rientro2. Nella sede del Governo, tra gli altri, sono presenti i presidenti di Lazio, Campania e Calabria, Renata Polverini, Stefano Caldoro e Giuseppe Scopelliti. La governatrice del Lazio, Renata Polverini, è accompagnata dall’assessore al Bilancio Stefano Cetica. Le altre Regioni presenti all’incontro a Palazzo Chigi sono Molise, Abruzzo e Sicilia.
"Il governo ci ha detto che le regioni con il deficit sanitario dovranno aumentare le tasse fino al ripianamento del deficit stesso". Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, lasciando Palazzo Chigi.
Caldoro ha riferito che il Consiglio dei ministri è presieduto da Altero Matteoli, vista l’assenza del premier Silvio Berlusconi, e che alla riunione era presenti i Governatori con la Sanità commissariata.
"Alzeremo le tasse in tutte le Regioni che hanno problemi nel rientrare dal deficit sulla sanità". Lo afferma Giuseppe Scopelliti, governatore della Calabria, al termine di una convocazione al Palazzo Chigi nel corso del Cdm dei governatori e dei commissari straordinari delle regioni in rosso per le spese sanitarie. "Speravamo di poter accedere ai fondi Fas ma i ministri competenti prevedono che sia prima approvato un piano di rientro dal deficit e solo dopo sarà possibile accedere ai Fas", aggiunge Scopelliti.
"Questo è stato solo il primo confronto ma ci rivedremo per concordare le procedure dei piani di rientro – sottolinea il governatore calabrese -. Per quanto riguarda la Calabria abbiamo ereditato una situazione difficile, il piano di rientro approvato lo scorso 17 dicembre dall’amministrazione Loiero ad oggi non è stato ancora rispettato ed il nostro debito è sconosciuto al punto che abbiamo chiesto alla Kpmg di lavorare giorno e notte per certificarlo. C’è chi dice che sia 2,1 miliardi ma altri dicono che sia 1,1 miliardi perchè ci sono crediti non quantificati che vantiamo".