Sarah Scazzi. Lo zio confessa il delitto, corpo ritrovato in un pozzo

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Sarah Scazzi. Lo zio confessa il delitto, corpo ritrovato in un pozzo

07 Ottobre 2010

Strangolata dallo zio Michele il giorno della scomparsa, il 26 agosto scorso, secondo indiscrezioni investigative dopo delle avance fatte dall’uomo alla giovane. Poi trasportata in un podere di proprietà del congiunto, alla periferia di Avetrana, e gettata in un pozzo, dove all’1:45 di oggi è stato ritrovato il corpo. Questa l’orribile fine di Sara Scazzi, la sorridente 15enne bionda che quel fatidico pomeriggio di fine agosto aveva appuntamento con la figlia di Michele Misseri – Sabrina, sua cugina – per andare al mare.

È stato lo stesso zio, crollato dopo un lungo interrogatorio nel comando provinciale carabinieri di Taranto, a confessare l’omicidio e a rivelare dove aveva nascosto il corpo. In nottata, secondo notizie comunque non confermate, avrebbe addirittura accompagnato gli investigatori in quel pezzetto di campagna dove da 42 giorni, in un pozzo artesiano colmo d’acqua, giaceva il cadavere della nipotina. L’uomo è in stato di fermo di polizia giudiziaria per omicidio volontario. Un’accelerazione alle indagini, culminate nella deposizione-fiume resa oggi dall’uomo, la si è avuta a partire dal 29 settembre quando Misseri annunciò di aver ritrovato il telefonino di Sara dopo aver bruciato delle erbacce in campagna.

Una versione che suscitò sorpresa per la coincidenza che fosse stato proprio un parente stretto a ritrovare il telefonino di Sara, e che spinse gli investigatori a privilegiare la pista dei familiari per poter venire a capo della vicenda. "La notizia che non volevamo arrivasse, è arrivata", ha commentato uno dei legali della famiglia Scazzi, Walter Biscotti. "Il ritrovamento del telefonino – ha aggiunto – ha dato velocità all’attività investigativa. È stato un chiaro tentativo confessorio da parte di Michele Misseri". Una scomparsa, quella di Sara, che ha fatto sempre il pieno di audience in tv. E anche nella serata più triste, quella conclusasi con il ritrovamento del suo cadavere, ha vissuto momenti di intensa drammaticità per la partecipazione di sua madre, Concetta Serrano Spagnolo, alla diretta del programma di Rai3 ‘Chi l’ha visto?’, in onda proprio da casa di zio Michele, assente con la moglie perchè trattenuto dai carabinieri.

Quando le voci che i carabinieri avevano cominciato le ricerche del corpo si sono fatte insistenti, la conduttrice, Federica Sciarelli, ha chiesto alla donna se non preferisse allontanarsi. Concetta ha risposto: "È meglio", e accompagnata da uno dei suoi avvocati ha lasciato l’abitazione per raggiungere casa sua, dove qualche ora dopo le è stata comunicata la tragica notizia.

È tutta racchiusa in 12 minuti la vicenda della scomparsa di Sara Scazzi, avvenuta il 26 agosto scorso ad Avetrana, un centro di settemila anime a pochissimi chilometri dal litorale ionico tarantino. Della quindicenne si hanno notizie certe fino alle 14.30, quando Sara esce da casa per raggiungere l’abitazione della cugina, Sabrina Misseri, di 22 anni, che l’aspetta per andare al mare. Le tracce si perdono definitivamente alle 14.42, quando il cellulare di Sara viene spento e non sarà mai più riacceso. La mamma della giovane ha sempre pensato e detto che Sara era stata rapita. La quindicenne è stata cercata in questi giorni anche anche nelle cave, nei casolari, nei canali e nei pozzi. Il teste-chiave di questa storia è sempre stata Sabrina Misseri, a casa della quale Sara praticamente viveva.

Sara e Sabrina erano amiche per la pelle. La ricostruzione dei fatti è stata confermata dai riscontri ottenuti dai militari attraverso i tabulati e le celle telefoniche. Sara esce da casa alle 14.30. Poichè non ha credito sul cellulare, comèè sua consuetudine fa uno squillo convenzionale sul telefonino della cugina per dirle che sta arrivando. Da via Verdi (vico secondo), dove abita Sara, a via Grazia Deledda, dove vive Sabrina, occorre camminare per 5-600 metri. Bisogna percorrere un serpentone di strade, deserte per la calura estiva, alla periferia della città. Dopo aver ricevuto lo squillo alle 14.30, Sabrina alle 14.35 viene raggiunta sotto casa sua dall’amica Mariangela che guida l’auto con la quale le tre ragazze devono raggiungere il mare, il ‘Villaggio Aurora’ che si trova sulla strada per la vicina San Pietro in Bevagna. Sabrina vede che Sara non arriva e chiede all’amica se l’ha incontrata per strada. "Non ho visto nessuno", le risponde Mariangela. Sabrina si preoccupa subito perchè Sara solitamente impiega cinque minuti per arrivare a casa sua. Afferra il cellulare e chiama la cuginetta. Il telefono squilla per cinque-sei volte, poi la chiamata viene respinta e scatta la segreteria telefonica. Sabrina non si dà per vinta. Ricompone il numero ma questa volta il cellulare di Sara è spento. Sono le 14.42.