Sciopero Cobas: oggi disagi trasporti e servizi

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Sciopero Cobas: oggi disagi trasporti e servizi

09 Novembre 2007

Giornata di disagi oggi a causa della protesta dei lavoratori dei trasporti
locale, aereo e marittimo, della pubblica amministrazione e delle aziende
pubbliche e private che decideranno di aderire allo sciopero proclamato dalla
Confederazione Unitaria di Base.

La protesta è stata annunciata ieri in una nota online (www.cub.it) da
sindacali CUB, SdL Intercategoriale, Confederazione Cobas, CIB Unicobas, Slai
Cobas, A.L. Cobas, USI AIT.

Ferrovie dello Stato (www.ferroviedellostato.it) con una nota sul proprio
sito prevede ripercussioni molto limitate sulla circolazione dei treni —
circolerà oltre il 94% dei convogli a media e lunga percorrenza.

“Lo sciopero non interessa le fasce orarie a maggiore mobilità pendolare (6-9
e 18-21) durante le quali i treni regionali circoleranno regolarmente. Nel corso
dello sciopero sarà garantito il collegamento fra Roma Termini e l’aeroporto di
Fiumicino, con il treno “Leonardo Express” o con autobus sostitutivi”, dice la
nota.

Nel trasporto pubblico, sciopero articolato a livello regionale (a Roma 9-13,
a Milano 8.45-15 e 18 a fine corsa) dei lavoratori dei trasporti locale, aereo e
marittimo, della pubblica amministrazione e delle aziende pubbliche e
private.

Per il settore del trasporto aereo italiano, in considerazione delle fasce
orarie di garanzia a cui ci si deve attenere, dicono in sindacati, l’orario
dello sciopero è da intendersi dalle 10 alle 18.

Lo sciopero riguarderà anche sanità, scuola e università.

Nei servizi pubblici essenziali regolamentati dalla legge 146/90 saranno
garantiti i servizi minimi previsti dagli accordi o regolamentazioni applicativi
dei diversi settori.

Durante lo sciopero sono previste 32 manifestazioni nei capoluoghi di regione
e nelle principali città. I cortei principali sono a Milano (con partenza alle
9.30 da largo Cairoli e arrivo in piazza Duomo) e a Roma.

In particolare, spiega la nota del Cub, lo sciopero è stato proclamato per
chiedere salari europei con rivalutazione automatica all’aumento dei prezzi; il
taglio delle tasse su salari e pensioni portando la prima aliquota Irpef dal 23
al 18%; il lavoro stabile con l’abolizione del pacchetto Treu e della legge 30;
il rilancio della previdenza pubblica.