Scuola, Binetti: “Riforma non sia utopia ma eccellenza Governo”
01 Marzo 2015
di redazione
"Il dinamismo che caratterizza l’attuale governo non può essere misurato solo dal numero dei decreti legge e meno ancora dal numero delle fiducie richieste al Parlamento. Serve uno scatto d’orgoglio che può venire solo dalla qualità delle riforme che si sta cercando di fare. La riforma della scuola deve essere, pertanto, una riforma di eccellenza, se davvero vogliamo restituire all’Italia l’orgoglio delle sue tradizioni culturali e darle la spinta innovativa che le permetta di risalire passo dopo passo nelle classifiche che fin troppo spesso ci vedono collocati ai livelli più bassi" Lo afferma Paola Binetti, deputato del Gruppo Area popolare (Ncd-Udc).
Per Binetti "questa è la speranza condivisa da milioni di famiglie italiane che rivendicano il diritto a scegliere per i propri figli una scuola che sia veramente buona, al di là degli slogan e dei pregiudizi. Una scuola di eccellenza, sia che si tratti di un liceo che di una scuola professionale, indipendentemente dal fatto che sia statale o no. Le detrazioni fiscali per la scuola dell’obbligo e per la SMS, le convenzioni e i buoni scuola per i più piccoli: la fascia 0-6, sono iniziative diffuse in tutta Europa! In questo si che l’Italia è fanalino di coda, per vecchi pregiudizi statalistici che si ostinano a ignorare il contributo essenziale che soprattutto la scuola di ispirazione cattolica ha sempre dato al siseama formativo nazionale. La qualità della scuola la fanno i docenti, con la loro competenza e la loro dedizione; ma la fanno anche gli studenti con le loro motivazioni e con la forza della loro ambizione che deve spingerli a desiderare per se la migliore scuola possibile, moderna ed esigente, aperta e stimolante."
"Il prossimo CdM – conclude Binetti – varerà il decreto sulla scuola e poi nell’arco di 60 giorni il Parlamento potrà intervenire per migliorarne le proposte e discuterne l’impianto. Saremo attenti a difendere la libertà dei genitori scegliere con i propri figli e non solo per i propri figli la scuola più adatta allo sviluppo delle loro capacità; ma saremo attenti a tutelare il diritto degli insegnanti a fare scuola, riducendo al massimo i vincoli burocratici, per mettere tutto il loro tempo a disposizione degli alunni, uno ad uno, con un progetto personalizzato che integri libertà e responsabilità. La scuola è sempre e soprattutto scuola di libertà e scuola in libertà, con un piano di studi chiaro e condiviso, ma sempre aperto a raccogliere nuove suggestioni e interessi emergenti anche negli studenti che hanno una qualsiasi difficoltà. La loro integrazione, e la lotta ad ogni forma di discriminazione e di violenza, deve caratterizzare questa nuova avventura per fare di ogni scuola una buone scuola".