Scuola. Sit-in studenti di fronte al Senato: “I violenti siete voi”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Scuola. Sit-in studenti di fronte al Senato: “I violenti siete voi”

24 Ottobre 2008

Per le forze dell’ordine sono circa 5.000, loro dicono di essere almeno 10.000: ma anche oggi continuano di fronte al Senato le proteste degli studenti contro la riforma Gelmini. Un corteo auto-convocato, via internet e via sms, con appuntamento al Circo Massimo e poi in marcia fino a piazza Navona. I ragazzi di circa 20 scuole romane non demordono, e nonostante gli incontri in programma oggi pomeriggio con il ministro Gelmini, non rinunciano a scendere in piazza.

Protesta pacifica, con i ragazzi che elogiano il comportamento delle forze dell’ordine: "Ci hanno aiutato a gestire il corteo – spiega Claudio, 17enne del classico Plauto – e la situazione è tranquillissima. Noi non siamo affatto violenti, e neanche abbiamo occupato la scuola, perchè sarebbe illegale". Gli fa eco Giovanna: "Noi vogliamo che sia garantito il diritto allo studio, e occupare negherebbe questo diritto". Insomma, chiosa Claudio, "i violenti sono loro, i politici, perchè la vera violenza è negare i nostri diritti, impedirci di dialogare e confrontarci sulla riforma, imporla per decreto".

A discutere con gli studenti sono scesi i senatori del Pd Paolo Nerozzi e Vincenzo Vita. Stavolta niente fischi, anzi, anche qualche applauso, quando i due parlamentari Pd hanno sottolineato l’importanza del movimento per sostenere la battaglia in Parlamento. "Anche se i numeri in Aula non sono favorevoli – spiega Nerozzi – questa riforma è stata bocciata nel Paese. E se le proteste continueranno, potremo ottenere un risultato positivo per il Paese, bloccando questa controriforma". Il paragone è con la battaglia per l’articolo 18: "Sembrava persa, poi grazie alla mobilitazione il governo Berlusconi se l’è dovuta rimangiare", spiega Vita. "Questa volta è sulla scuola che Berlusconi sta incontrando le prime difficoltà".

Precisa però Sara, studentessa del Newton: "La protesta l’abbiamo organizzata da soli, non abbiamo nessuno alle spalle. E continueremo finchè il decreto sarà in discussione".