Serbia: pro-europeisti vincono elezioni
12 Maggio 2008
di redazione
L’Europa non passerà: sembra il motto
con cui Tomislav Nikolic, leader dei radicali serbi, ha
affrontato la sconfitta di ieri alle elezioni politiche.
La
coalizione del presidente Boris Tadic, dall’eloquente nome
“Coalizione per una Serbia europea”, ha ottenuto 10 punti di
vantaggio secondo le proiezioni e i dati parziali della
Commissione elettorale rispetto agli ultranazionalisti di
Nikolic. E Nikolic ha annunciato che incontrerà oggi la
coalizione conservatrice del primo ministro Vojislav Kostunica e
i Socialisti (il partito dell’ex presidente Milosevic) con
l’intento di formare un governo.
Tadic da parte sua ha proclamato la vittoria della Coalizione
per una Serbia Europea – in netto vantaggio nello scrutinio dei
voti – affermando che non intende permettere ai nazionalisti di
prendere il potere, e che vuole nominare un nuovo Primo ministro.
Entrambi i blocchi sono obbligati all’alleanza. La lista
europeista avrebbe ottenuto il 38,4% dei voti, contro il 29,1%
che avrebbe raccolto il Partito radicale serbo (Srs) di Nikolic.
Un risultato che varrebbe a Tadic 103 seggi in parlamento su 250,
e a Nikolic 77.
In concreto, l’ago della bilancia resta il Partito socialista
serbo (Sps), che con il 7,9% dei voti otterrebbe 20 seggi.
“Aspettiamo domani e vedremo”, commentava ieri il numero due del
partito, Zarko Obradovic, precisando comunque che è il miglior
risultato dal 2000, anno in cui Milosevic fu spodestato. Il
blocco di Kostunica avrebbe ottenuto circa l’11% e 30 seggi.
Mentre il Partito liberal democratico (Ldp) di Cedomir Jovanovic
(il politico serbo a riconoscere l’indipendenza del Kosovo),
l’alleato più verosimile per Tadic, avrebbe appena superato la
soglia di sbarramento con un 5,2% per un massimo di 13 seggi.
Bassa l’affluenza, tra maltempo e probabile stanchezza
dell’elettorato, richiamato alle urne a tre mesi dalle%0D
presidenziali: 60,7% dei votanti.
fonte: APCOM