Sicurezza. Il Cdm approva decreto anti-stupri
20 Febbraio 2009
di redazione
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che contiene "Misure urgenti in materia di pubblica sicurezza e di contrasto alla violenza sessuale". Il provvedimento raccoglie una serie di misure per migliorare il dispositivo di prevenzione e di contrasto dopo la serie di violenze sessuali verificatasi nelle ultime settimane.
Sul decreto legge ha parlato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al termine del Consiglio dei ministri: "Il governo ha fatto ricorso alla decretazione d’urgenza con le misure per la prevenzione e il contrasto delle violenze sessuali in seguito al grande clamore suscitato da recenti episodi".
Tuttavia, tiene a sottolineare il premier, "rispetto agli anni 2006 e 2007, nel 2008 c’è stato un calo intorno al 10% degli episodi di violenza, anche nella città di Roma, perchè c’è stato un pattugliamento piùdiffuso delle zone pericolose anche con l’utilizzo deli militari".
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, lasciando Palazzo Chigi ha spiegato che il testo ha comunque subito modifiche, su indicazioni di An, nel corso della discussione che ha preceduto il via libera del Consiglio. Le novità riguardano soprattutto la formazione delle cosiddette ronde: queste saranno costituite "prevalentemente", ha anticipato il ministro, da ex componenti delle forze dell’ordine e della forze armate e con il coinvolgimento del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.
"Ancora una volta il governo ha saputo con immediatezza dare risposte alle esigenze di sicurezza dei cittadini. Il decreto approvato oggi dal Consiglio dei ministri rende giustizia alle tante vittime di chi ha brutalmente abusato di loro, le tutela impedendo finalmente scarcerazioni facili", ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri che ha proseguito: "Si dà così una risposta chiara anche a quanti, all’interno della magistratura, hanno minimizzato il comportamento di persone violente che vivono illegalmente nel nostro paese. Mano dura, per far vincere il diritto e lo Stato".
"Bene poi l’impiego per le ronde sul territorio di ex agenti di polizia, carabinieri e forze armate – aggiunge – Si valorizza l’esperienza di anni al servizio dei cittadini e si evita di farsi giustizia da soli, uscendo da una spirale di violenza il cui rischio sarebbe quello di fare altre vittime".