Sigarette “tossiche” dalla Cina all’Italia. Maxi-sequestro a Bari
10 Aprile 2009
di redazione
Sigarette contraffatte e con un tasso di tossicità più elevato, dalla Cina all’Italia. A lanciare l’allarme sono le autorità della dogana del porto di Bari che hanno trasmesso il dossier alla procura. La partita di “bionde” potrebbe essere finita anche nel circuito legale del commercio dal momento che persino il marchio dei Monopoli di Stato risulterebbe falso.
Gli accertamenti degli investigatori scattano a marzo quando viene sequestrato un carico di otto tonnellate di sigarette di marca cinese. Il fatto che il prodotto non ha mercato in Italia e nel resto d’Europa è un particolare che ha insospettito gli uomini della dogana, più inclini a ritenere che si trattava di un carico di copertura.
Dalle analisi chimiche è emerso che le sigarette conterrebbero una concentrazione elevata di elementi tossici all’interno del tabacco, nel filtro e nella cartina. E il sequestro del carico come altri eseguiti negli ultimi tempi dalla Guardia di finanza su quantitativi provenienti dall’Est, portano gli inquirenti a ritenere che sia ripreso il fenomeno del contrabbando.
A questo si aggiunge il fatto che il porto di Bari è tra gli approdi più usati dalla mafia cinese, come le rotte che conducono a quelli di Napoli, Taranto e Gioia Tauro. Non più di una settimana fa, nel corso dei costanti controlli sempre nel porto di Bari, le Fiamme gialle hanno sequestrato complessivamente 95 chili di sigarette illegali.