Somalia. Pirati fanno uno sconto in nome dell’Islam

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Somalia. Pirati fanno uno sconto in nome dell’Islam

03 Dicembre 2008

"Se accertiamo che la petroliera sia davvero di proprietà saudita, allora la potremmo liberare accontentandoci di quattro milioni di dollari come riscatto". Lo hanno annunciato i pirati somali che hanno sequestrato la nave saudita ‘Sirius Star’ al giornale arabo ‘al-Hayat’.

A due giorni dalla scadenza dell’ultimatum, i pirati tentano in tutti i modi di ottenere un riscatto, seppur minimo rispetto ai 25 milioni di dollari chiesti a pochi giorni di distanza dal sequestro. "Le trattative restano aperte – afferma un portavoce dei pirati – il proprietario della nave deve mettersi in contatto con le persone giuste, il tentativo di trattare con una parte terza per noi non è credibile".

Secondo quanto ha rivelato uno dei pirati, Jami Adam, che ha rapito nei giorni scorsi un cargo battente bandiera greca al largo del golfo di Aden, in questo momento i banditi somali hanno sequestrato 14 navi. I pirati in tutto sarebbero 200 e per ogni nave chiedono un riscatto che va dai tre ai quattro milioni di dollari.

"Non c’è nessuno che ci assicuri che la Sirius Star sia una nave saudita – spiega – al suo interno abbiamo trovato un solo cittadino saudita. Quando accerteremo che si tratta di una nave saudita la lasceremo libera, perché noi non uccidiamo i musulmani".

I pirati danno anche cinque mesi di tempo per risolvere la questione, altrimenti porteranno l’equipaggio sulla terra ferma e li terranno sotto sequestro in un villaggio somalo, per poi chiedere un riscatto per ogni singolo marinaio.