Somalia. Ricominciano gli scontri tra governo e ribelli
13 Luglio 2009
di redazione
Non accennano a placarsi gli scontri a fuoco in Somalia tra le truppe governative e i ribelli, ritenuti collegati ad al Qaida. Secondo quanto riferisce l’inviato della Tv araba "Al-Jazeera", i combattimenti di oggi si concentrano nella parte nord della capitale, conquistata ieri dagli uomini del governo.
Sembra infatti che in queste ore i miliziani dei Giovani Mujahidin e del Partito islamico tentino di riconquistarla. Ieri le forze governative hanno avuto la meglio solo dopo l’intervento dei militari della forza di pace africana che, una volta avvistati i Giovani Mujahidin a poche centinaia di metri dal palazzo presidenziale, la cui sicurezza è di loro competenza, hanno preso parte alla battaglia usando i carri armati e spingendo i ribelli lontano dal centro della capitale.
Il rappresentante speciale dell’ Onu per la Somalia Ahmedou Ould-Abdallah ha espresso oggi la speranza che le vittorie militari ottenute dalle truppe governative a Mogadiscio nel corso di tutto il fine settimana possano consentire il ritorno di una qualche forma di stabilità nella capitale, e permettere ai civili di avviarsi a riprendere una vita normale, con la possibilità di ricevere senza rischi gli aiuti umanitari dei quali hanno disperato bisogno.
Ma la situazione resta fluida, e gli insorti controllano quasi tutto il sud della Somalia, larghe zone del centro ed aree strategiche dell’Ovest. Oltre a buona parte di Mogadiscio, dove però ci sono segnali di possibile inversione di tendenza.
La battaglia nella capitale è esplosa il 7 maggio. Continua da allora senza soluzione di continuità ed ha causato oltre 350 morti, 1500 feriti e più di 200.000.