Spagna. La crisi porta il tasso di morosità al 4,17%, il livello più alto da 13 anni
18 Maggio 2009
di redazione
Continua a crescere a ritmi serrati la morosità dei crediti concessi da banche, casse di deposito e cooperative di credito, che operano in Spagna: a marzo si è attestata al 4,17%, il livello più alto da 13 anni, secondo i dati diffusi oggi dalla Banca di Spagna.
Il tasso di morosità triplica quello dell’1,11% registrato nel marzo del 2008, anche se sta frenando la sua crescita, dal momento che è aumentato di quattro decimi rispetto a quello del 4,13% registrato nel febbraio scorso. Ma l’escalation della morosità dei crediti dovrebbe continuare durante l’intero anno arrivando a toccare, secondo le previsioni degli esperti, il 9% alla fine del 2009.
Nonostante tutto, l’ultimo incremento è stato relativamente lieve grazie alle casse di risparmio, finora le principali responsabili dell’aumento della morosità in Spagna. Nel mese di marzo sono riuscite infatti a contenere il tasso e a ridurre il volume dei prestiti rischiosi.
Le banche hanno invece chiuso il primo trimestre dell’anno con un tasso di morosità del 3,57%, un decimo superiore al mese precedente. Anche le cooperative del credito hanno rilevato un lieve aumento, registrando il 3,59% del primo trimestre, contro il 3,42% di febbraio.
Molto diversa la situazione delle finanziarie che hanno visto il livello di morosità incrementare fino a sfiorare l’8%, con un volume di crediti dubbiosi pari a 4.403 milioni di euro. Dopo aver rivisto la serie, la Banca di Spagna ha accertato che nei precedenti mesi la morosità del settore si trovava attorno al 6%.
In totale, il volume di crediti di dubbiosa acquisizione a marzo ha raggiunto i 79.448 milioni di euro, quasi quattro volte di più dei 21.578 milioni dell’anno precedente. Nel marzo del 2008 lo stesso tasso era pari all’1,2%.