Stupro. Napolitano: “E’ un’infamia, non conta la nazionalità”
07 Marzo 2009
di redazione
Alla vigilia del giorno delle donne, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dedica alcune parole al ruolo della donna nella società italiana. Nel mirino delle sue critiche c’è la politica, dove "le donne sono ancora troppo poche"; ma è nel mondo del lavoro in generale che "esistono ancora tante ombre", specialmente "sulla strada della parità salariale e, innanzitutto, della partecipazione delle donne alle forze di lavoro e all’occupazione complessiva".
Celebrando al Quirinale la "Festa della donna", il presidente ha tenuto a sottolineare che, per difendere le donne, la Costituzione deve essere il quadro di riferimento: "I valori più preziosi per le donne, la libertà, l’emancipazione, la partecipazione attiva alla vita sociale e civile, l’uguaglianza di opportunità, il pieno riconoscimento a parità con gli uomini dei talenti e dei meriti, sono il prodotto di un lungo processo di trasformazione della società, della cultura e del costume, il prodotto di una graduale maturazione della coscienza collettiva. Ma è con la Costituzione – sottolinea Napolitano – che quei valori si sono fatti principi e diritti".
Principi, indica il presidente della Repubblica, "cui ispirare la legislazione, la giurisprudenza, i comportamenti effettivi di molteplici soggetti pubblici e privati; diritti da garantire anche attraverso il ricorso alla giustizia, da rispettare nel concreto dei rapporti sociali e civili; diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dell’Onu e dalle Carte europee, da ultimo quella del 2000 ora integrata a pieno titolo nel Trattato della Ue. Così, agli articoli della Costituzione repubblicana hanno corrisposto nel corso degli anni la riforma del diritto di famiglia nel segno dell’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, un gran numero di leggi nazionali e regionali, di sentenze e di accordi sindacali, che hanno concorso a un più alto riconoscimento della condizione della donna da parte della società e dello Stato".
Il panorama generale a cui richiama l’8 marzo è un panorama che, per il Capo dello Stato, non può ignorare "l’ombra più pesante di tutte, la vergogna e l’infamia delle violenze contro le donne, degli stupri e di tutte le forme di molestia, di vessazione, di persecuzione nei confronti delle donne. Nel mondo e in Italia: in una parte del mondo in modi orribili, barbarici. In Italia verso donne italiane o straniere non, fa differenza, ad opera di stranieri o di italiani, non fa differenza".
La vergogna e l’infamia delle violenze contro le donne sono "l’ombra più pesante di tutte". Il presidente della Repubblica condanna con forza infatti ogni forma di violenza contro l’universo femminile. E definisce come "l’ombra più pesante di tutte", la "vergogna e l’infamia delle violenze contro le donne, degli stupri e di tutte le forme di molestia, vessazione, persecuzione nei confronti delle donne". Napolitano lancia anche un monito: la nazionalità delle vittime o dei carnefici non ha alcuna importanza, resta sempre un’infamia ed è da condannare comunque.
"Il governo sta facendo passi avanti nel reagire a ogni sorta di violenza contro le donne e a ogni sorta di pratiche lesive della loro dignità – prosegue Napolitano – si fanno passi avanti sul piano della presa di coscienza e della denuncia con un crescente coinvolgimento delle scuole". "E passi avanti – sottolinea – si fanno sul piano legislativo e dell’azione di governo".
Il capo dello Stato ha poi consegnato otto onorificenze al merito a otto donne che hanno lasciato segno nella storia italiana. Tra loro anche un’importante fotografa, la prima donna entrata nel Direttorio della Banca d’Italia, un’insigne docente di matematica.
L’onorificenza di Grande Ufficiale è stata consegnata a Emma Castelnuovo, docente di matematica e ideatrice di un metodo per l’apprendimento della materia; Grazia Neri, fondatrice dell’omonima agenzia fotografica; Anna Maria Giuseppina Tarantola, nominata il 20 gennaio scorso vicedirettore generale della Banca d’Italia. Napolitano ha poi insignito del titolo di "commendatore" Anna Maria Fecchio Comito, presidente di Coface (Confederazione delle organizzazioni familiari con persone disabili dell’Unione europea) e Fabiola Giannotti, ricercatrice di Fisica e coordinatore dell’esperimento Atlas al Cern di Genova.
Infine, il capo dello Stato ha insignito del titolo di "cavaliere" Giovanna Fratta, pianista e direttrice d’orchestra; Mara Galeazzi, ballerina premiata in Italia e all’estero e Anna Laura Prouse, giornalista e team leader, dal 2006, a Nassirya, "presso le strutture dell’Unità di sostegno alla ricostruzione per la Task Force Iraq 2007".