Terrorismo. Allarme per le bombe a corpo. Francesi sotto pressione
06 Ottobre 2009
di redazione
Ordigni inseriti nelle cavità dell’organismo e fatte esplodere sui jet: questa la possibile, nuova, minaccia terroristica dei qaedisti. I francesi sono molto allarmati.
Una micro-bomba nascosta nelle cavità del corpo. E’ l’ultima arma che i terroristi di Al Qaeda potrebbero usare per eludere la sorveglianza e salire a bordo di un jet. Uno scenario ipotizzato, senza troppa enfasi, dagli americani ma preso molto sul serio dai francesi. Il dipartimento anti-terrorismo (Dcri) voluto dal presidente Nicolas Sarkozy, ha suggerito che negli aeroporti vengano adottate nuove forme di controllo per parare la possibile minaccia. Se la richiesta fosse accolta potrebbe crearsi lunghe code e problemi non indifferenti.
Gli artificieri riconoscono che la carica è piccola ma sufficiente a danneggiare le pareti della cabina innescando un evento catastrofico. Per scoprire la micro-bomba le autorità potrebbero essere costrette a installare negli aeroporti macchine che ‘vedano’ all’interno del corpo ma con una bassa emissione di radiazioni.
L’allarme è scattato alla fine d’agosto quando un militante qaedista si è fatto saltare nell’ufficio del principe Mohammed Bin Nayef, responsabile dell’antiterrorismo saudita. Un attacco fallito e costato la vita solo al kamikaze. Successivamente con un video, Al Qaeda ha svelato la tecnica impiegata e mostrato le componenti dell’ordigno.
"In quel fallito attentato suicida – ha precisato il quotidiano Yediot Ahronot di Tel Aviv – il principe Ben Nayef, un coordinatore della lotta anti-terrorismo, è rimasto solo ferito. Ma un esperto israeliano nella protezione dei voli – ha continuato – ha rilevato che la quantità nascosta nel corpo del terrorista avrebbe avuto conseguenze ben più gravi se fosse deflagrata all’interno di un aereo. Gli attuali sistemi di sicurezza – ha concluso – non sono ancora in grado di individuare tempestivamente una minaccia del genere".
Sulla stessa lunghezza d’onda Claude Salhani, del Middle East Times, giornale indipendente del mondo arabo, mette in evidenza come anche la scelta della tempistica sia significativa di un’assoluta mancanza di remore: l’attacco è stato realizzato infatti durante il Ramadan, mese sacro per l’Islam, dedicato al digiuno e all’espiazione. "E la maggior parte dei musulmani – insiste Salhani – sarebbe d’accordo con me se dicessi che compiendo questo atto ignobile al Qaida ha commesso almeno due peccati gravi". Numero uno, "ha insozzato il Ramadan"; in secondo luogo, "inserendo materiale esplosivo all’interno di un corpo umano, ha profanato la creazione migliore di Dio".