Tibet: 15 vittime negli scontri di ieri in Sichuan
05 Aprile 2008
di redazione
Sarebbero almeno 15 le vittime provocate dagli scontri scoppiati ieri nella provincia del Sichuan, in Cina oltre a decine di feriti. E’ quanto riporta il sito di Radio Free Asia che cita un testimone anonimo.
Ieri, la polizia ha aperto il fuoco su centinaia di monaci del monastero Tongkor e cittadini nella prefettura di Ganzi. Dopo la sparatoria ogni comunicazione con la regione, anche telefonica, è stata sospesa.
Xinhua, agenzia di stampa statale cinese, ha parlato di “rivoltosi” che avrebbero attaccato la sede del governo locale ferendo gravemente un funzionario, ma non ha fatto alcun riferimento alle eventuali vittime.
Si attendono forti porteste  in occasione della staffetta della fiamma olimpica che si terrà domani a Londra, secondo i media britannici. Manifestanti pro-Tibet hanno deciso di raddoppiare le loro proteste contro il governo cinese dopo gli scontri scoppiati ieri nella provincia cinese Sichuan e costati la vita ad almeno 15 persone.
La fiamma arriverà stasera alle 19.40 (le 20.40 in Italia) al Terminal 5 dell’aeroporto di Heathrow con un volo da San Pietroburgo, ultima tappa di un tour mondiale di 137mila chilometri, il più lungo mai realizzato da una torcia olimpica, che terminerà in Cina il 4 maggio. Da qui poi ripartirà per un giro di altri tre mesi nel paese.
Domani 80 tedofori, tra cui il campione olimpico Steve Redgrave, mito del canottaggio mondiale, e altre celebrità , correranno per le strade della capitale britannica alternandosi in un percorso di circa 50 chilometri, da Wembley a Greenwich, che durerà otto ore. Saranno almeno 80mila gli spettatori.
Un numero incredibile di poliziotti, scrive l’Independent, faranno in modo che la corsa non sia interrotta dalle proteste. La polizia prevede che saranno almeno sei i gruppi di attivisti presenti, tra cui Free Tibet, il Burma Campaign e i Devoti di Falun Gong. I manifestanti prenderanno di mira in particolare l’ambasciatrice cinese a Londra, Fu Yong, che dovrebbe prendere parte alla corsa, ma ieri l’ambasciata di Pechino non ha confermato la sua presenza. La polizia, scrive il Times, teme anche che possano scoppiare scontri tra gli attivisti pro-Tibet e gli studenti cinesi in Gran Bretagna che sono stati mobilitati per sostenere il proprio paese.
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fonte: APCOM