Trattato di Lisbona. Klaus: “Temo integrazione europea troppo profonda”
14 Ottobre 2009
di redazione
Sul Trattato di Lisbona Vaclav Klaus non molla. Il presidente ceco, dalla cui firma dipende l’entrata in vigore del testo ratificato da 26 dei 27 Paesi dell’Ue, ha ribadito oggi di non voler fare cadere le obiezioni che ha sul Trattato.
"Ho spiegato che temo, e non sono l’unica persona a temerlo, un’integrazione europea troppo profonda – ha detto l’euroscettico Klaus, al termine di un incontro a Mosca con il presidente russo Dmitry Medvedev – Per me è qualcosa di vitale importanza. Nella mia opinione, le condizioni che ho posto per la firma dell’accordo sono serie e l’idea che io possa dimenticare quello che ho detto non è ben fondata".
Le parole del presidente ceco – che nei giorni scorsi ha posto la condizione di una deroga per il suo Paese dalla Carta europea dei diritti fondamentali allegata al Trattato – sono arrivate all’indomani dell’appello rivolto dal presidente della Commissione europea, perchè non ponga "ostacoli artificiali" e firmi il testo.