Travaglio macabro su Craxi in attesa che tocchi al Cav.

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Travaglio macabro su Craxi in attesa che tocchi al Cav.

13 Gennaio 2010

Deprimente e istruttiva come sempre la prima pagina de Il Fatto Quotidiano, il palcoscenico cabarettistico personale del multiforme Marco Travaglio e della sua banda di intrattenitori del pubblico risentimento.

Per chi macina odio come carburante sociale, per chi prova il  gusto anche macabro del dileggio, per chi coltiva l’astio più nero e irrecuperabile, non c’è sicuramente passatempo migliore della lettura quotidiana del Fatto.

Oggi l’attacco del pezzo di Travaglio dedicato al decennale della morte di Craxi raggiunge vette d’acrobazia linguistica che meritano d’essere segnalate: non foss’altro perchè dopo dieci anni d’odio quotidiano uno s’aspetta un po’ di ruggine, una velatura di pacificazione, l’ombra dell’appagamento dovuto almeno al ricorrere della scomparsa del nemico. Niente, l’odio di Travaglio è sempre lì che brilla tirato a lucido ogni giorno.

Sentite come suona: "Trionfo d’ascolti, lunedì, per la telepompa funebre allestita in onore di Bottino Craxi dal suo pony express Gianni Minoli: lo share del 6 per cento corrisponde più o meno alla percentuale che lo statista garofanato incassava sugli appalti". E’ giù gli applausi dei tifosi, sembra di sentirli, magari come anticipo per quando Travaglio si rivenderà i suoi calembour nelle serate teatrali per buongustai del malanimo.

Sono passati dieci anni da quando è morto e per Travaglio Craxi è ancora Bottino. Basterebbe questo per far passare la voglia di leggerlo e per derubricare le sue performance dalla già malandata categoria del giornalismo.

Ma c’è ovviamente dell’altro: sul Fatto Quotidiano il cerchio si chiude sempre come le manette al polso dei nemici. L’equazione è semplice: non può esserci riscatto per Craxi per il semplice motivo che Berlusconi è il suo erede, il prosecutore delle sue nefande prodezze, "il degno compare che l’ha sostituito a Palazzo Chigi", dice Travaglio nello stesso articolo. I due hanno cominciato insieme e insieme devono finire.

E come direte voi? Più o meno nello stesso modo, come sembra evocare Paolo Flores D’Arcais nel suo editoriale di oggi di rimpetto a  Travaglio. Per Flores – e per tutta la banda ovviamente – Berlusconi sta uccidendo la democrazia in Italia. E chi è rimasto a difenderla in una disperata ma tenace resistenza: "le manifestazioni di piazza e il caparbio eroismo della magistratura".

Berlusconi può scegliere: o in galera grazie all’eroismo dei giudici, o un’altra piazza Duomo un po’ più contundente.