Tremonti: “In Italia troppe regole. Oltre 4 km di Gazzetta Ufficiale l’anno”
13 Giugno 2010
di redazione
"Questo è un Paese che fa quattro chilometri di Gazzetta Ufficiale l’anno, un chilometro quadrato di regole all’anno": lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, intervistato dal vice direttore del Sole 24 Ore Alberto Orioli sul palco della festa nazionale della Cisl al Parco delle Terme di Levico (Tn).
"Abbiamo una quantità impressionante e crescente di regole, che hanno l’effetto di un blocco oltre il bisogno, di una ragnatela, che fa anche paura", ha aggiunto, sottolineando la presenza di un "labirinto di leggi", in Italia ma anche in Europa.
Anche per questo, spiega il titolare di Via XX Settembre, "se non modifichi l’articolo 41 non vai da nessuna parte, se modifichi l’articolo 118 fai la cosa giusta ed equilibrata" per favorire la libertà d’impresa.
Durante la festa della Cisl, Tremonti ha fatto sapere che "questo è l’ultimo anno nel quale si faranno le finanziarie nazionali" perché "le politiche economiche si faranno nello stesso tempo dell’anno, nello stesso modo tutti insieme. Non ci sarà più un Paese che fa le sue scelte diverse dagli altri". "Abbiamo ben chiaro che la riforma fiscale va fatta – ha poi detto Tremonti – quando pensavamo di iniziare a lavorarci siamo stati travolti e impegnati per due mesi dai problemi derivanti e connessi all’Europa. E ancora adesso siamo lì, perché quello che forse non si vede ancora, ma è chiarissimo, è in atto una colossale devoluzione di poteri dalle nazioni all’Europa".
Inoltre, il ministro difende la manovra finanziaria varata dal governo nei giorni scorsi. "Abbiamo fatto un decreto di grande impegno e coraggio. Un decreto utile di grande rilievo e importanza, ispirato anche al discorso che abbiamo fatto con il sindacato". Inoltre, prosegue Tremonti, "abbiamo cercato di disegnare la manovra – ha aggiunto Tremonti – nel modo socialmente meno incisivo, meno negativo possibile. È una manovra complessa, tuttavia abbiamo lasciato fuori la sanità e molte altre voci sociali". Il ministro dell’Economia ha infine sostenuto che "mai un governo ha fatto un decreto come questo, altri erano pappa e ciccia con la Svizzera o con San Marino; altri invece facevano le grida e non i fatti. Noi abbiamo fatto un decreto di grande impegno e coraggio".