Turchia. Elezioni amministrative: Erdogan in testa ma perde il 5%

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Turchia. Elezioni amministrative: Erdogan in testa ma perde il 5%

29 Marzo 2009

Aperti fin dalle 07:00 di questa mattina (le 06:00 in Italia) i seggi delle 32 province orientali e sud-orientali della Turchia hanno accolto oggi i 48 milioni di persone che si sono recati alle urne per eleggere nelle elezioni amministrative. Decine di migliaia di amministratori locali – sindaci, consiglieri comunali, capi di villaggio e di quartiere – sono stati candidati da 21 partiti e resteranno in carica per i prossimi cinque anni.

Dalla consultazione, che si è tenuta oggi in 177.500 seggi, usciranno i nomi di 2.940 sindaci, 16 dei quali di grandi città (tra cui Ankara, Istanbul, Smirne e Diyarbakir), 37 mila consiglieri comunali e 53 mila capi di villaggio o di quartiere. Secondo le normative turche, durante le operazioni di voto – come fissato dall’organismo per il controllo della consultazione, l’Alto Comitato elettorale (Ysk) – tutti i locali pubblici che servono alcolici sono rimasti chiusi, con l’eccezione di quelli che servivano il cibo.

Le elezioni locali di oggi possono essere considerate una sorta di referendum per il partito islamico della Giustizia e dello sviluppo (Akp) del premier Recep Tayyip Erdogan. In discussione non è la vittoria della formazione – data per più che scontata – quanto piuttosto la dimensione dell’affermazione elettorale dell’Akp.

Lo stesso Erdogan, in un’intervista concessa due giorni fa, ha detto che considererebbe un "fallimento" se il suo partito ottenesse dal voto meno di quel 47% conquistato alle elezioni politiche del luglio del 2007. Una vittoria ampia alle elezioni municipali e provinciali darebbe al premier una forza rinnovata per portare avanti le riforme democratiche che l’Europa chiede per proseguire i negoziati di adesione con la Turchia. Tra l’altro, permetterebbe a Erdogan di concludere i negoziati con il Fondo monetario internazionale (Fmi) per ottenere un prestito da 25 miliardi di dollari, negoziati che sono stati trascinati nelle ultime settimane per impedire che le condizioni poste influissero sull’esito del voto.

I primi risultati degli exit poll sono usciti poco dopo le 18.00. Sempre in base alle direttive dell’Ysk, infatti, sino alle 18:00 locali alle radio, alle Tv e ad altri media era proibito di annunciare exit poll o notizie riguardanti le operazioni di voto. In base ai primissimi dati forniti dall’Ysk sul 7% dei voti scrutinati, alle elezioni amministrative tenutesi oggi in Turchia si profila la preannunciata vittoria del partito di radici islamiche Giustizia e Sviluppo (Akp, al governo), ma in proporzioni almeno per ora inferiori alle aspettative della vigilia. L’Akp e il socialdemocratico Partito Repubblicano del popolo (Chp, all’opposizione) sarebbero però quasi testa a testa.

Si sarebbe registrato un calo medio dei consensi del 5,23% quello che ha interessato l’Akp del premier Erdogan, dopo lo spoglio del 5-7% dei seggi in Turchia, dove si sono svolte oggi le elezioni amministrative. Rispetto alle politiche del 2007, il Partito islamico moderato per la Giustizia e lo Sviluppo perde consensi insieme al Chp, il Partito repubblicano del popolo, pure in calo del 5% circa. Il Partito nazionalista (Mhp) conserva un 14% scarso dei consensi, come due anni fa.

Per il Chp sarebbe politicamente un’enorme vittoria riconquistare la poltrona di sindaco della metropoli sul Bosforo, persa 15 anni fa con l’allora sfidante partito islamico Refah (Partito del Benessere), che dette l’incarico di sindaco al suo candidato, l’attuale premier Tayyip Erdogan. A detta di molti analisti, è ancora presto per avere una giusta dimensione del risultato totale.

La consultazione è stata caratterizzata da un’alta affluenza ai seggi e da gravi tensioni e violenze. Secondo le ultime informazioni, i morti sono sei e un centinaio i feriti. Un candidato a sindaco del villaggio di Akziyaret, nella provincia sudorientale di Sanliurfa, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco dai sostenitori del candidato rivale, che hanno ferito anche altre 12 persone. In un incidente simile nella città di Suruc, nella stessa provincia, 15 persone sono rimaste ferite negli scontri a fuoco tra gruppi di sostenitori di candidati rivali, mentre due persone sono morte e altre dieci ferite in violenze nel distretto di Lice, nella provincia sudorientale di Diyarbakir.

Una quarta persona è rimasta uccisa e cinque ferite in scontri nel distretto di Kagizman, nella provincia orientale di Kars, mentre è di sei feriti il bilancio degli incidenti nella provincia centrooccidentale di Afyon. Scontri anche nella provincia orientale di Agri, dove una persona è rimasta ferita negli scontri tra sostenitori del candidato a sindaco dell’Akp e quelli del Dp. Una persona è morta e altre cinque sono rimaste ferite, invece, nel distretto di Ercek, nella provincia orientale di Van, mentre una vittima si registra nel distretto di Incesu, nella provincia centrale di Kayseri.