Turchia-Italia: Erdogan a Roma per 48 ore
07 Novembre 2007
di redazione
Il premier turco Recep Tayyp Erdogan è a Roma per una visita che durerà due giorni e che prevede l’incontro con il presidente del Consiglio, Romano Prodi, stasera a Palazzo Chigi.
Una 48 ore intensa, con la prima giornata riservata alla politica e la seconda incentrata sui più semplici rapporti con l’economia italiana.
Chiaramente le nuove tensioni con il Pkk non potranno non scandire la visita a Roma del premier turco ricevuto. Questa mattina le forze speciali di Ankara hanno ucciso tre guerriglieri curdi del Pkk nella provincia sud-orientale di Tunceli. Lo scontro a fuoco è avvenuto nell’ambito di un’offensiva lanciata in risposta all’attacco contro un commissariato nella tarda serata di martedì, in cui era morto un soldato e un altro era rimasto ferito.
Le nuove tensioni sul fronte curdo fanno seguito all’incontro di lunedì alla Casa Bianca in cui George Bush e Recep Erdogan hanno concordato che Turchia e Stati Uniti condivideranno l’intelligence per fronteggiare insieme la minaccia rappresentata dai guerriglieri del Pkk che trovano rifugio nel nord dell’Iraq.
Erdogan, comunque, ha ribadito che un’azione contro le basi del Pkk è già stata pianificata, “anche se non ci troviamo sull’orlo di una guerra”. Il capo del governo turco ha specificato che è stata presa una decisione a favore di “una operazione” oltre confine e ha sottolineato “ancora una volta che quello che faremo è solo un’operazione”, non un’invasione dell’Iraq.
Il capo del governo turco avrà modo di discuterne con i vertici istituzionali italiani. Erdogan sarà ricevuto nel pomeriggio al Quirinale dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Seguiranno un incontro e una cena con Prodi, a Palazzo Chigi.
In serata, Erdogan si trasferirà a Palazzo Grazioli per un colloquio privato con il leader dell’opposizione, Silvio Berlusconi, con il quale ha un rapporto anche personale risalente a quando il presidente di Forza Italia era premier. Infatti, il leader azzurro fu testimone alle nozze del figlio nell’agosto del 2003.
Ma la visita di Erdogan ha anche l’obiettivo di rafforzare i rapporti bilaterali tra Italia e Turchia, soprattutto dal punto di vista economico. Altro punto il cammino di avvicinamento di Ankara all’Unione europea.
Dopo un colloquio con il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, domani Erdogan parteciperà alla riunione del Consiglio d’affari Turchia-Italia, organizzato dalla Confindustria. La riunione, che si terrà nella sede degli industriali all’Eur, sarà inaugurata dal presidente Luca Cordero di Montezemolo.
Oltre a Erdogan, interverranno il ministro del Commercio internazionale, Emma Bonino, e il premier, Romano Prodi. Dopo un incontro on il presidente del Senato, Franco Marini, a Palazzo Giustiniani e con il ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, all’hotel St.Regis, il premier turco lascerà Roma nella serata di domani.
Infatti, sul fronte economico, “con l’Italia le relazioni sono quasi perfette”, sottolinea, con evidente sollievo, la fonte diplomatica. Da grandi realtà come Fiat, Unicredit o Pirelli, alle 150 piccole e medie imprese presenti in Turchia, l’Italia investe nel Paese anatolico “e si può fare ancora di più”. A tessere nuove relazioni e incrociare interessi ci proveranno businessmen turchi e italiani alla riunione del Consiglio d’affari di giovedì, con gruppi su edilizia, tessile, chimico e turismo.
In Italia Erdogan arriva dopo la visita negli Usa e uno “scalo tecnico” a Bruxelles, ieri, nel giorno in cui la Commissione Ue ha pubblicato un nuovo rapporto anche sulla Turchia, apparso non troppo severo, se non nei confronti dei militari, accusati di interventi “fuori giurisdizione” durante la crisi politica della scorsa primavera.
Ad un altro serio appunto dell’esecutivo europeo, sui limiti alla libertà di espressione imposti dal famigerato articolo 301 del codice penale, Ankara ha risposto oggi in tempo reale, annunciando emendamenti entro pochi giorni. Mentre sul problema curdo il commissario Ue all’Allargamento, Olli Rehn, ha teso la mano verso Ankara, invitando la comunità internazionale a “riconoscere e a lodare il ritegno mostrato dal governo turco di fronte ai continui attacchi terroristici”.