Turchia. Nessun nuovo prestito dal Fondo Monetario Internazionale
09 Marzo 2009
di redazione
"La Turchia non firmerà un accordo con il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) per la concessione di un nuovo prestito". È quanto affermato dal Presidente della Camera di Commercio e dell’Industria di Ankara, Nurettin Ozdebir per cui la gestione della crisi economica da parte del governo turco è stata fallimentare. "L’esecutivo – ha detto – non ha capito per tempo quali fossero i problemi sul tappeto e non è stato in grado di assumere le misure (di cui parliamo da anni) in grado di affrontare l’attuale situazione economica. Il governo ha fallito il test".
"Con l’amnistia fiscale recentemente approvata -ha ricordato Ozdebir- l’esecutivo ritiene che circa 20 miliardi di nuove lire turche (circa 8,731 miliardi di euro) entreranno in cassa". Una somma che per l’esecutivo turco riuscirà a sostituire il mancato introito legato al prestito del Fmi. "Ma l’impatto – conclude Ozdebir – avrà effetti del tutto diversi sull’economia".
La crisi non interessa però solo la Turchia ed è interessante notare come nel 2008 la Banca Europea degli Investimenti (Bei) ha aumentato di oltre il 42% i suoi prestiti a favore delle piccole e medie imprese dell’Unione europea, come ricordato a Bruxelles dal presidente della Bei, Philippe Maystadt, mettendo in evidenza l’impegno della Bei per fornire "rapidamente" all’economia europea dei mezzi supplementari per rispondere alla crisi economica.
Complessivamente, nel 2008, i prestiti concessi dalla Bei hanno registrato un progresso del 21%, raggiungendo i 57 miliardi di euro, a fronte dei 48 miliardi del 2007. "Il fatto che la Bei reagisca rapidamente di fronte alla crisi senza rinunciare alla sua prudenza finanziaria mostra che non abbiamo promesso l’impossibile e che otteniamo dei buoni risultati nell’ambiente difficile attuale", afferma Maystadt in una nota diffusa a Bruxelles. Certo, aggiunge il belga, "da soli non possiamo fare miracoli, ma la Bei è al servizio dell’Europea e continueremo ad agire in modo energico e attivo per stimolare la ripresa economica".