Tv. Bigazzi sospeso da “La prova del cuoco” si difende: “Sono stato frainteso”
15 Febbraio 2010
di redazione
La voce "amareggiata" è di chi ritiene di "essere stato frainteso": Beppe Bigazzi, da 10 anni volto popolare della "Prova del cuoco", è stato sospeso in diretta su Raiuno da Elisa Isoardi dopo le proteste giunte alla Rai dall’Enpa, dal sottosegretario alla Salute, Francesca Martini e da Cristina Morelli, responsabile Diritti dei Verdi per la sua ricetta con carne di gatto. "C’è un video del programma che parla da solo, non vorrei aggiungere altro" afferma ai cronisti aggiungendo che deve ancora chiarire con i vertici della Rai.
Bigazzi, giornalista, portabandiera di un ritorno ai cibi locali e genuini, autore di libri di cucina come "La cucina del buonsenso" accetta poi di spiegare: "Negli anni ’30 e ’40 come tutti gli abitanti della Val d’Arno a febbraio si mangiava il gatto al posto del coniglio, così come c’era chi mangiava il pollo e chi non avendo niente andava a caccia di funghi e tartufi non ancora cibi di lusso. Del resto liguri e vicentini facevano altrettanto e i proverbi ce lo ricordano. Questo non vuol dire mangiare oggi la carne di gatto, ho solo rievocato usanze".
Si sente strumentalizzato? "Dico solo che ho parlato nella puntata di giovedì grasso di un proverbio delle mie parti. A berlingaccio – il carnevale in dialetto ndr – chi non ha ciccia ammazza il gatto. Evidentemente qualcuno ha voluto capire che ho invitato a mangiare carne di gatto, ma è follia".
L’Ente nazionale protezione animali si dice soddisfatto "per la tempestività della sanzione". Carla Rocchi, presidente dell’associazione, ha diffuso una nota in cui esprime il suo apprezzamento per aver sanzionato "un comportamento che riesce a essere al tempo stesso un reato – istigazione al maltrattamento di animali – e una iniziativa di totale povertà di spirito". La stessa Enpa, aggiunge, aveva incaricato l’avvocato del foro di Roma Mariano Buratti di agire contro Bigazzi e contro la trasmissione.
Il 17 febbraio prossimo si celebra in tutto il mondo la festa del gatto. In Italia, secondo il censimento 2008 dell’ Associazione italiana difesa animali e ambiente, sono 5,9 milioni i gatti di proprietà mentre i randagi non supererebbero i 2,7 milioni. Un vero esercito che ha la sua base strategica in Lombardia con 997mila gatti tra le mura domestiche e 211mila senza padrone. Al secondo posto il Lazio con circa 917mila animali ‘casalinghì e 401mila randagi e al terzo l’ Emilia Romagna con circa 648mila unità, oltre a 96.800 in libertà.