Uber perde la guerra in Cina. Il rivale Didi la compra: nasce un colosso da 35 miliardi di dollari
01 Agosto 2016
Uber si arrende e cederà le proprie attività in Cina alla rivale Didi Chuxin che a sua volta entrerà dal portone principale alla Corte del colosso del trasporto in stile taxi. Una battaglia lunga e costosa per entrambi i contendenti che si sono affrontati testardamente, non senza qualche colpo basso, sul mercato potenzialmente più grande del pianeta. Alla fine di questo percorso che rischiava di deteriorare i conti di entrambe le società, Uber ha scelto la via del compromesso: con i concorrenti darà vita ad una nuovo colosso del “passaggio in auto” via app, mettendo nel nuovo marchio il 20% del capitale valutato in circa 35 miliardi di dollari. Allo stesso tempo Didi, metterà il cappello in Uber depositando un chip da un miliardo di dollari sul piatto della società con base a San Francisco.
Il Wall Street Journal scommette su un comunicato congiunto in arrivo entro la giornata di oggi. I due concorrenti a questo punto mettono a frutto le loro capacità in un merging che chiude una lunga battaglia: Didi porta le conoscenze in fatto di social e contatti col pubblico (e col governo) che ne hanno fatto uno scalatore da record nelle preferenze dei cinesi e Uber si conferma, invece, come portatore di tecnologie d’avanguardia nel mondo delle app.
Didi acquisisce da Uber i servizi, i dati e tutte le attività per operare in Cina. Uber Technology Inc.avrà il 17,7 per cento delle azioni Didi, mentre gli azionisti cinesi di Uber Cina avranno un totale di 2,3 per cento. Dopo il lancio nel 2014, la quota di mercato di Uber in Cina era stata assorbita da Didi Chuxing, che vanta 300 milioni di utenti registrati e 15 milioni di automobilisti.
Cheng Wei, il fondatore e presidente di Didi, parteciperà al board di Uber Global, mentre Travis Kalanick, il fondatore di Uber, farà parte del Consiglio di Didi. Il manager, spiegando l’operazione, dice di “non avere dubbi rispetto al fatto che Uber China e Didi Chuxing saranno più forti insieme”.