Ue. Dopo il no a Mauro, l’Italia incassa 5 presidenze di commissione al PE

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Ue. Dopo il no a Mauro, l’Italia incassa 5 presidenze di commissione al PE

15 Luglio 2009

Dopo una fitta serie di trattative, soprattutto nella delegazione italiana del Ppe, sono state definite le presidenze delle commissioni parlamentari all’Europarlamento. Gli italiani ne incassano cinque, che si vanno ad aggiungere alla due vicepresidenze assegnate ieri a Gianni Pittella (Pd) e a Roberta Angelilli (Pdl).

Nella precedente legislatura le vicepresidenze erano tre e di fatto è saltata quella attribuita al gruppo della sinistra europea, che in questa legislatura non schiera nemmeno un eurodeputato italiano. Le presidenze di commissione invece aumentano, dato che nel periodo 2004-2009 era attribuita ad europarlamentari italiani la presidenza solo di due commissioni, la Giuridica e la Trasporti.

Nel Pdl il negoziato si è concentrato sulla commissione Affari Esteri, la cui presidenza era stata offerta dal gruppo a Mario Mauro insieme all’incarico di presidente dei presidenti di commissioni per compensarlo, in qualche modo, per la rinuncia alla presidenza dell’Europarlamento. Ma il capo della delegazione italiana ha preferito mantenere questo incarico e puntare a un ruolo più politico lasciando il passo a Gabriele Albertini. L’ex sindaco di Milano ha accettato, confessando anche di avvicinarsi al nuovo incarico con soddisfazione ma anche preoccupazione per il prestigio che è tradizionalmente attribuito a questa presidenza. Al Pdl anche la presidenza della commissione Petizioni, che andrà a Elisabetta Gardini. Anche questa commissione era stata inizialmente proposta a Cristiana Muscardini, che ha preferito rimanere nella commissione dove aveva già lavorato nella scorsa legislatura, quella che si occupa del commercio internazionale e della quale sarà primo vicepresidente.

Obiettivo della delegazione, fanno rilevare fonti del gruppo Ppe, è stato quello di eguagliare se non nel peso perlomeno nel numero, le commissioni intascate dalla Germania. E quindi oltre alla Affari Esteri e alla Petizioni, alla delegazione italiana va la presidenza della commissione Affari Costituzionali, il cui presidente sarà l’Udc Carlo Casini. Una scelta, rilevano le fonti, che indica la strada per un percorso politico che da Strasburgo si potrebbe estendere anche all’Italia, soprattutto in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.

Per il Pd è pronta la commissione Agricoltura per l’ex ministro Paolo De Castro insieme alle vicepresidenze della commissione Industria, che sarà affidata a Patrizia Toia, della commissione Giuridica, destinata a Luigi Berlinguer, e della commissione per la Pesca, assegnata a Guido Milana. "Abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati" ha detto con soddisfazione il capodelegazione David Sassoli, mentre hanno espresso tutta la loro delusione, gridando agli accordi traditi i leghisti che hanno visto sfumare l’obiettivo di incassare un posto di questore per Francesco Speroni. "Altro che gioco di squadra…" si è lamentato Mario Borghezio, secondo il quale è stata persa "una bella occasione£ per la delegazione italiana. Confermata, infine, per l’ex pm Luigi De Magistris dell’Idv la presidenza della commissione per il Controllo del Bilancio.

Domani si costituiranno le prime dieci commissioni parlamentari e procederanno all’elezioni dei rispettivi presidenti.