Un Berlusconi conciliante rivendica l’operato del governo e chiede la fiducia
29 Settembre 2010
di redazione
“Non ci può mai essere contrapposizione tra il Parlamento e il Governo”. Si è aperto così l’intervento, iniziato alle 11, di Silvio Berlusconi alla Camera che porterà al rinnovo della fiducia all’esecutivo sulla base di un nuovo documento programmatico. Alle 19 sarà il momento del voto, "per fare chiarezza" come ha specificato lo stesso premier.
Berlusconi ha iniziato il suo intervento con un appello alla coesione: “Signor Presidente e Signori deputati oggi il governo che ho onore di presiedere si rivolge al Parlamento che è il luogo in cui la sovranità popolare trova la sua più alta espressione. I Governi democratici traggono il loro buon agire dal consenso, tra Parlamento e il governo non possono esserci contrapposizioni”.
Il Cav. ha fatto, poi, un breve riepilogo di quanto fatto dall’esecutivo fino a questo momento, rivendicando, in particolare, l’essere stato vicino alle famiglie durante la crisi, adottando una politica “di rigore e credibilità” e di avere rilanciato il ruolo dell’Italia nella Ue, dove “io stesso sono stato promotore dell’esigenza di una difesa comune”. Ha poi elencato i successi ottenuti dal governo, già evidenziati in occasione di numerosi interventi pubblici: dalla lotta alla criminalità al “ruolo da protagonista che finalmente ha l’Italia sulla scena internazionale”. Dopo questo preambolo di 18 minuti, è passato alla momento clou dell’intervento: i famosi cinque punti.
Federalismo: “Il federalismo fiscale è stato votato nel suo percorso non solo dalla maggioranza, ma da quasi tutte le forze di opposizione e non prevede la benché minima ipotesi di divaricazione tra Sud e Nord: è vero il contrario. Il federalismo sarà la cerniera unificante del Paese e a vantaggio di tutte le aree e soprattutto del Sud”. Il capo del governo ha poi assicurato che con il federalismo fiscale saranno comunque garantiti servizi di eguale standard in tutte le aree del Paese. E ha annunciato che i comuni saranno coinvolti negli accertamenti tributari su tutti i contribuenti.
Riforma fiscale: “L’obiettivo del governo è ridurre la pressione fiscale e disboscare la grande giungla di un sistema fiscale rimasto invariato nelle sue parte fondamentali, fin dalla riforma dei primi anni 70, tenendo conto delle esigenze del bilancio pubblico e sulla base della lotta evasione: senza creare deficit il governo intende intervenire entro la legislatura al varo di norme con revisione su famiglie lavoro, ricerca. Resta fondamentale l’obiettivo del quoziente familiare, che si sta parzialmente sperimentando in una rete di comuni tra cui la Capitale”.
Giustizia: La riforma della giustizia è "una priorità per il Paese" ha continuato Silvio Berlusconi in aula. “Occorrerà intervenire sul Csm con la separazione delle carriere e l’introduzione della normativa sulla responsabilità dei magistrati che sbagliano. Occorrerà intervenire con la riforma costituzionale del Csm, con due organi giudicanti: uno per i magistrati inquirenti e uno per quelli giudicanti, con conseguente rafforzamento della separazione delle carriere. La giustizia è un pilastro fondamentale dello Stato di diritto. L’uso politico della giustizia è un elemento di squilibrio tra ordini e poteri dello Stato ed è dovere della politica ristabilire il primato che viene non da privilegi di casta, ma dalla volontà popolare. Intendiamo completare tutti i punti di una riforma complessiva della giustizia sia civile sia penale per dare efficienza al servizio ai cittadini affinché sia assicurata parità tra accusa e difesa e affinché in un processo ci sia la tutela per le vittime che la garanzia per gli indagati”. A proposito del “tema della ragionevole durata dei processi”, che rappresenta una “piaga” per troppi cittadini in attesa di un giudizio definitivo, “il governo presenterà a breve un piano straordinario per lo smaltimento dei processi” e la “delega” per la riforma della magistratura ordinaria. In questo contesto “riteniamo indifferibile un ulteriore aumento delle risorse della giustizia”. Poi il presidente del Consiglio caldeggia un lodo Alfano costituzione e sottolinea come “la Consulta ha riconosciuto che il sereno svolgimento” delle funzioni delle alte cariche dello Stato “costituisce un interesse apprezzabile che può essere tutelato in armonia con i pilastri” della Costituzione.
Criminalità e lotta alla mafia: Standing ovation dei deputati della Lega e del Pdl quando il presidente del Consiglio parlando della lotta alla mafia ha elogiato i risultati ottenuti dalla “squadra Stato”. I deputati della maggioranza, a eccezione di quelli di Futuro e Libertà, si sono alzati in piedi e hanno fatto un lungo applauso che ha suscitato i dissensi dell’opposizione: dai banchi del Pd si è levato un sonoro “buu” e le proteste più animate sono state quelle del deputato Furio Colombo che è stato anche richiamato dal presidente della Camera. Poi il premier parla del futuro. Il governo varerà “un piano carceri” per "l’umanità della pena e la rieducazione” dei detenuti. E sul fronte della criminalità “non vanno dimenticati molti provvedimenti sul diritto sostanziale per meglio contrastare criminalità, in particolare quello sulla corruzione”. Quindi il capitolo immigrazione: “Abbiamo ottenuto un grande risultato sull’immigrazione clandestina, con sbarchi ridotti dell’88%. Intendiamo proseguire nell’azione già intrapresa e intensificarla, favorendo nel contempo l’integrazione degli immigrati regolari”.
Mezzogiorno: Il Sud ha bisogno di regole, di rispetto delle regole e di infrastrutture, ha detto Berlusconi. Ha parlato del completamento della Salerno Reggio Calabria e di altre importanti arterie e ha annunciato entro dicembre il progetto esecutivo del ponte sullo Stretto di Messina. “E’ un progetto fondamentale per la Sicilia – ha detto Berlusconi -. Partiti i lavori sulla costa calabrese, presto partiranno quelli sulla costa siciliana”. Il presidente del Consiglio ha poi parlato di nuove risorse per il sistema ferroviario nel sud e di “fiscalità di vantaggio” e di lotta alla disoccupazione giovanile.
Berlusconi ha poi parlato delle difficoltà politiche della maggioranza. “Perché ci sono state – si è chiesto – nonostante i successi di questi due anni di governo?”. La dialettica nella maggioranza ha superato spesso i limiti del confronto interno – ha poi ammesso il capo del Pdl. Che ha ricordato i valori fondanti del Pdl, l’obiettivo di unire tutti i moderati italiani, il riferimento al Partito popolare europeo. “Le polemiche non hanno intaccato la validità di questo progetto – ha detto il leader del centrodestra – e credo che si possano riconoscere nei due schieramenti possibilità di alleanze di governo e non solo cartelli elettorali”. I prossimi tre anni di legislatura, per Berlusconi, serviranno per “completare le riforme istituzionali”, su cui già ci sono, secondo il premier, ampie convergenze e che per questo possono essere portate a termine. “Occorre moltiplicare l’impegno comune per portare a termine la legislatura – ha poi detto il premier -. Non ci sono le condizioni per un’alternativa che rispetti la volontà popolare e il funzionamento di un parlamento democratico”. “Oggi siamo ad un passaggio delicato per la vita politica italiana – ha sottolineato -. Rivolgo un appello a tutti i moderati e ai riformatori e anche alle forze più responsabili dell’opposizione affinché valutino il nostro programma riformatore senza pregiudizi”.