Un lettera che merita una risposta

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Un lettera che merita una risposta

08 Giugno 2007

Ho ricevuto una lettera che suggerisce un’interessante riflessione sulla cultura conservatrice, la classe dirigente italiana e il ruolo delle riviste di cultura politica. E’ un tema che tocca ci tocca da vicino anche come quotidiano on-line. Proverò a dare una risposta argomentata al nostro lettore. Intanto vi sottopongo la sua lettera nel caso vogliate provare a rispondere anche voi…

Caro Direttore,

                      Angelo
Mellone in un suo articolo pubblicato su L’Occidentale sostiene “che non
si può davvero mettere in cantiere alcuna ipotesi di una crescita qualitativa
della destra italiana senza passare per un confronto serrato, sistematico,
quotidiano con la riflessione politica e con l’obiettivo di dotare il
centrodestra di una classe dirigente – questa benedetta classe dirigente… – che
sappia fare più e meglio di ciò che abbiamo visto nel quinquennio di governo
2001-2006. Con maggiore spazio alla produzione scientifica, all’approfondimento
dei temi-chiave della politica di una nuova destra, postideologica e realista
ma non – per dirla con Roger Scruton – noiosa o scontata…”.

Tipico luogo di elaborazione e diffusione di nuove idee
sono le riviste, nel nostro caso le riviste di cultura politica. Si può,
penso, tranquillamente dire che se in USA non ci fosse stata la rivista
“National Review” i Repubblicani oggi non sarebbero quel che sono.

Il motivo per il quale le scrivo è il seguente: la
Fondazione Magna Carta pubblica alcuni libelli, per lo più trasposizioni di
atti di convegni da essa organizzati, e un interessante quanto innovativo
quotidiano d’opinione online. Ma la considero ahimè una produzione
ancora insufficiente o meglio incompleta. Manca, a mio parere,
un’autorevole rivista trimestrale di cultura politica (a proposito, se non
sbaglio proprio lo stesso Mellone dovrebbe dirigere quella della fondazione
finiana Fare Futuro) ove produrre il nuovo pensiero dei conservatori
liberali italiani. Auspicabile sarebbe inoltre se, in collaborazione con
la casa editrice Rubbettino, venisse dato vita ad una raffinata collana
editoriale nella quale raccogliere il pensiero dei maggiori intellettuali
conservatori (sui grandi valori, ma liberali in economia) attualmente presenti
nello scenario mondiale.

 

Cosa ne pensa?    

 

Giovanni Schiavin