Ungheria. Proseguono scontri tra Rom e gruppi di estrema destra
18 Novembre 2009
di redazione
La polizia resta in massima allerta da 4 giorni nella città di Sajobabony (Ungheria nord), cinta da cordoni di sicurezza, dopo i violenti scontri scoppiati fra gruppi di rom, abitanti e l’organizzazione paramilitare di estrema destra Guardia ungherese.
La Guardia, vietata da 6 mesi da un pronunciamento del tribunale, era arrivata nella città per proteggere un comizio del partito di estrema destra Jobbik. I rom locali hanno cercato di cacciare via gli estremisti e sono scoppiati disordini. La polizia è intervenuta fermando 6 persone, tutte di etnia rom. Al Parlamento di Budapest l’opposizione di destra accusa il governo e la polizia di essere incapaci di mantenere l’ordine pubblico. Il ministro socialista, responsabile della sicurezza nazionale, ha ribattuto dicendo che la polizia è in grado di garantire l’ordine pubblico, ma che la responsabilità ricade sugli estremisti di destra che fomentano odio contro i rom, e minacciano la convivenza civile.
Le tensioni fra ungheresi e rom, che rappresentano la minoranza etnica più numerosa del Paese con il 7% della popolazione, sono fortemente aumentate negli ultimi tempi. Alcuni commentatori parlano addirittura di guerra civile. Il partito Jobbik, con una campagna antirom, e antisemita, ha ottenuto il 15% alle elezioni europee a giugno e ormai fa campagna per le elezioni politiche del 2010 con la speranza di riuscire a entrare nel Parlamento nazionale in posizione di forza.