Unioni civili: il Pd non mischi matrimonio, famiglia e convivenze

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Unioni civili: il Pd non mischi matrimonio, famiglia e convivenze

22 Febbraio 2015

Il Nuovo Centrodestra rilancia sul Family Act e come per un riflesso condizionato dai vertici del Pd si accelera sulle unioni di fatto comprese quelle tra persone dello stesso stesso. Non è chiaro però perché si debba contrapporre una priorità come il sostegno alla famiglia naturale con figli alla necessità di garantire i giusti diritti civili per i conviventi (tanto per fare un esempio il diritto di visita al partner in ospedale).

“Una cosa è avvertire la priorità di sostenere la famiglia naturale orientata alla procreazione, altra cosa è dare strumenti regolatori ai conviventi, a tutti i conviventi”, dice il senatore di Ncd Maurizio Sacconi, che ammonisce “guai a contrapporre o confondere i due termini. Possiamo fare tutto concordemente se sappiamo distinguere e non si vogliono mettere in discussione principi elementari e naturali”.

Sappiamo che in Senato c’è un disegno di legge presentato dai Democrats orientato al modello tedesco, che tende a equiparare i diritti patrimoniali dei conviventi a quelli delle famiglie tradizionali. E’ lecito chiedersi quali utilità avrebbe un allargamento ai conviventi delle pensioni di reversibilità o dei diritti di successione? E’ un ragionevole dubbio o come si sente dire in giro oscurantismo talebano?

“E’ necessario, per esempio – rileva l’on. Eugenia Roccella di Ncd –, che ci sia una valutazione credibile dei costi della pensione di reversibilità ‘allargata’ prevista nel ddl Cirinnà, così come è bene approfondire quali siano i sacrosanti diritti individuali da garantire ai conviventi, e quali invece i diritti della famiglia fondata sul matrimonio, come scritto nella Costituzione ‘più bella del mondo’”.

Quello che serve è un grande dibattito in Parlamento e nel Paese sui temi dei diritti civili, “dibattito serio e approfondito che Ncd ha sempre voluto”, dice Roccella. Dibattito che, da parte nostra, parte da presupposti chiari: “Se si ipotizzano il matrimonio per tutti, le adozioni omosessuali, la distribuzione delle provvidenze pubbliche ad ogni convivenza,” secondo Sacconi, “si divide non solo la maggioranza parlamentare ma l’intera nazione in una stagione che invita alla coesione”.  

In realtà il nostro interesse prioritario, dopo la battaglia, vinta, sul Jobs Act, è “promuovere e sostenere la famiglia e la natalità, disegnando un fisco meno punitivo per chi fa figli, perché senza figli per l’Italia non ci sarà sviluppo, né un welfare sostenibile”, sottolinea Roccella.

Concetto ribadito dall’on. Alessandro Pagano: "Le famiglie hanno bisogno di un fisco amico, di sostegno alla natalità e alla maternità, come abbiamo iniziato a fare con la legge di stabilità, misure per il rispetto dei tempi vita lavoro. Tutto questo deve essere il Family Act rivolto alla famiglia che per noi è una sola, composta da un uomo e una donna. E che, soprattutto, non c’entra nulla con le unioni civili”. Insomma, se la discussione deve partire in modo serio si eviti di far passare messaggi distorti.